La Collezione Angelo Funes Nova donata all’Università di Padova

Trecento pezzi di legno da tutto il mondo

BELLUNO – Trecento pezzi di legno provenienti da tutto il mondo. Pezzi particolari, unici, catalogati uno per uno. Pezzi messi insieme in una vita intera da Angelo Funes Nova, imprenditore del settore, grande esperto in materia e presidente onorario di Confindustria Belluno Dolomiti. Adesso quei pezzi di legno sono esposti in quattro grandi bacheche al Capus Agripolis dell’Università di Padova, a Legnaro. Serviranno per la didattica, per gli studenti del corso di laurea in scienze forestali. Angelo Funes Nova ha infatti deciso di donare la sua collezione all’Università che nove anni fa gli conferì la laurea honoris causa, a coronamento di una vita professionale interamente dedicata al legno. Come imprenditore, innanzitutto. Ma anche come docente. Angelo Funes Nova ancora ricorda il suo stupore quando gli chiesero, per la prima volta, di incontrare gli studenti.

«Va bene, dirò quel che so», rispose. E sono proprio questo legame con i più giovani e questa voglia di trasmettere l’amore e la conoscenza per il legno ad aver spinto il presidente onorario di Confindustria Belluno Dolomiti a donare quei trecento esemplari di legno, «provenienti da tutto il mondo – spiega – e alcuni regalati da persone che nemmeno conoscevo ma che sapevano di questa mia passione».

La “Collezione Angelo Funes Nova”, così si chiama, è stata presentata ufficialmente nello scorso mese, alla presenza del rettore Rosario Ruzzato e dei direttori dei quattro dipartimenti. «Tutti i trecento esemplari di legno – osserva Angelo Funes Nova – sono classificati e descritti in un file con informazioni relative alla sue caratteristiche. Alcuni pezzi sono caratterizzati da dipendenti da organismi, da attacchi di vertebrati, di insetti, di animali marini, di batteri, di funghi. A volte i difetti sono in realtà dei pregi». Insomma, grazie alla generosità di Angelo Funes Nova gli studenti avranno a disposizione materiali unici da studiare. «In questo modo – conclude il presidente onorario di Confindustria Belluno Dolomiti – la mia collezione sarà valorizzata e utilizzata al meglio».

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