“La montagna immaginata” il 17 ottobre a Belluno

Una serata di Oltre le Vette (Fabio Barito)

BELLUNO – Tra gli oltre quaranta eventi della rassegna Oltre le vette 2021, in programma a Belluno fino al 17 ottobre (ma con un importante appuntamento domenica 24), merita una segnalazione particolare il convegno “La montagna immaginata” che si svolgerà nel pomeriggio di venerdì 15 ottobre a partire dalle 14.30 in Sala Bianchi (e non al Teatro Comunale come indicato inizialmente).

Il convegno, organizzato in collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO, ha come oggetto una riflessione sul fatto che i monti hanno sempre sollecitato l’immaginario magico, mitico e onirico umano. Allo stesso tempo hanno suscitato l’interesse economico, scientifico e ludico e hanno assunto molte funzioni concretissime e reali a fianco di altre fantastiche e illusorie. Nel corso del tempo la loro verticalità, inaccessibilità e presunta selvaticità ne hanno determinato il successo, prodotto dal timore e dal fascino che suscitano. E tutto ciò ha un’accelerazione nell’età moderna e contemporanea. Quanto più, infatti, la modernità allontana agli uomini dal territorio che li ospita, tanto più questi proiettano sugli ambienti naturali le proprie aspirazioni, i propri sogni e desideri. Così accanto ai monti di roccia e terra ne sono cresciuti altri, frutto dell’immaginazione umana. Da quando sono divenuti oggetto dei desideri umani, tra le immagini mitiche del passato e quelle prodotte dal marketing delle vacanze, sempre meno persone conoscono davvero i monti. Questi, indifferenti, stanno remoti ed abbandonati là dove rimarranno anche quando i sogni e le immagini con le quali gli uomini li hanno ricoperti svaniranno. 

L’invito rivolto a tutti è dunque a partecipare al convegno che raccoglie interventi di grande interesse per chi vive e opera in montagna, in particolare per chi lavora nell’ambito dell’accoglienza turistica o in diversi modi crea e usa immagini delle montagne per qualificarsi, distinguersi e identificarsi. Il convegno intende fornire ai partecipanti alcuni strumenti per interpretare criticamente la vasta ed abusata produzione di stereotipi montani 

I relatori saranno nell’ordine:

Diego Cason, sociologo, relaziona su: Lassù tra i mille fior. Breve ricostruzione del caleidoscopio di immagini che la montagna ha suscitato in rapporto ai mutevoli desideri che governano l’uso dello spazio e del tempo umani. Presenta e coordina i lavori del convegno. 

Duccio Canestrini, antropologo, insegna Antropologia e cinema nel corso di laurea in Scienze del turismo presso il Campus universitario di Lucca, relaziona su: Il teatro della montagna. I miti, le narrazioni e gli stereotipi sulla montagna contemporanea. Uno sguardo attento ed ironico su come si costruiscono le numerose visioni dei monti, spesso inventate molto lontano da essi. 

Ugo Morelli, psicologo sociale, del lavoro e dell’organizzazione, professore di Scienze cognitive applicate alla vivibilità, al paesaggio e all’ambiente, di Psicologia del lavoro e dell’organizzazione e di Psicologia della creatività e dell’innovazione, parlerà di Mente e paesaggio i luoghi del cuore. Un breve itinerario nelle Dolomiti bellunesi permette di raccontare il susseguirsi di immagini delle montagne reali, raccontate e concretamente presenti lungo il percorso. 

Christian Arnoldi, sociologo, docente di Sociologia dei processi culturali della comunicazione, ricercatore a contratto presso il Museo degli Usi e costumi della gente Trentina di San Michele all’Adige, relaziona su: Il versante oscuro dei monti. Le immagini mitizzate delle montagne, come di altri luoghi esotici, evitano accuratamente di rendere noti i lati oscuri, le contraddizioni, i pericoli e le difficoltà della vita in quota. Tutto questo, però, esiste ed è una delle sotterranee ragioni per le quali, soprattutto in passato, vi è stato un esodo dalla montagna rurale.

Pietro Lacasella, antropologo, etnografo e blogger, relaziona su: Controcorrente in bicicletta: tra i paesaggi del Piave e quelli del Boite. Un breve itinerario ciclistico nelle Dolomiti bellunesi è l’occasione per raccontare il susseguirsi di immagini tipiche e atipiche della montagna, nei suoi aspetti meno conosciuti e avvertiti. 

Sara Luchetta, laureata in Filologia moderna, ricercatrice all’Università Cà Foscari di Venezia, relaziona su: Montagne di parole. La montagna è sempre stata uno spazio dalla grande carica simbolica e la letteratura ha contribuito in modo importante a costruire l’immaginario montano. Qual è l’immaginario a cui la letteratura ha dato voce? Un breve viaggio nella montagna raccontata, per capire in che modo i libri si fanno prospettiva sul mondo che raccontano.

Paolo Carera, antropologo ed etnologo, organizzatore del Festival dell’antropologia di Bologna e di Rifestival – un altro mondo è possibile, relaziona su: Il vicino esotico. Le Alpi, come sono percepite e frequentate, riflettono un’interpretazione frutto di un processo di urbanizzazione e dello sviluppo di un immaginario collettivo che condiziona anche la frequentazione dei rifugi alpini. Questi rappresentano una sorta di “vicino esotico” in cui viene cercata una dimensione di vita tradizionale purificata dal mondo urbanizzato e industrializzato. 

Fabiola De Battista, architetto, presidente Ordine degli architetti di Belluno, relaziona su: Architetti costruttori e trasformatori di paesaggi. Il paesaggio alpino è il frutto delle attività umane che ne hanno modificato il carattere originario, e le opere edificate ne sono uno degli elementi costitutivi. In che modo l’architettura contemporanea può agire consapevolmente su questo elemento in continua evoluzione? 

Ricordiamo che la partecipazione al convegno è libera ma con obbligo di prenotazione. Questa può avvenire sul sito www.oltrelevette.it, recandosi di persona al Museo civico di Palazzo Fulcis in via Roma a Belluno, oppure direttamente in Sala Bianchi (viale Fantuzzi 11, Belluno) mezz’ora prima dell’inizio dell’evento.

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