BELLUNO – «Mario De Bon è stato un sindaco di cui tutti dobbiamo andare orgogliosi, profondamente appassionato del suo compito, viveva il lavoro in Comune come una missione per la sua comunità. Ha lavorato con autentico spirito di servizio, attento ai bisogni dei cittadini, fervido difensore della sua terra e della gente di montagna. Un pensiero sentito alla famiglia e alla comunità di Sospirolo». Così il sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, nella nota di cordoglio per la scomparsa di Mario De Bon, sindaco di Sospirolo e già consigliere provinciale. «Le nostre visioni molte volte non si incontravano, ed era normale che fosse così – prosegue De Pellegrin -, ma ne ho sempre apprezzato l’onestà intellettuale e la passione che metteva in quello che faceva. Portava avanti le sue idee con tenacia e spirito battagliero, aveva davvero a cuore il futuro della montagna e della sua gente. Lo ricorderò sempre con affetto e ammirazione, ci mancherà il confronto schietto che sapeva instaurare di fronte ai grandi temi del territorio. Alla famiglia e alla comunità di Sospirolo, sentite condoglianze da parte mia e di tutta l’Amministrazione comunale».
Il ricordo del senatore Luca De Carlo.
«Con la scomparsa di Mario De Bon, il Bellunese perde un sindaco coerente, dedito al lavoro, attaccato al territorio sospirolese e provinciale e sempre in prima linea. Nonostante ci trovassimo su posizioni politiche differenti e con opinioni spesso opposte, da sindaco prima e da parlamentare poi ho sempre apprezzato l’impegno che Mario ha messo nell’attività amministrativa, una vera e propria missione per lui che ha dimostrato enorme dedizione in comune e in provincia. Le mie condoglianze alla famiglia e all’intera comunità sospirolese», così il senatore Luca De Carlo ricorda il sindaco di Sospirolo Mario De Bon, mancato oggi.
Il ricordi del presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin.
«Un sindaco con la “s” maiuscola, un uomo animato da un profondo senso di giustizia e da una smisurata passione per il suo territorio. Un amministratore che sapeva arrabbiarsi per le storture che vedeva nella macchina amministrativa. Un amico sincero e schietto. Ricordo la determinazione di Mario nel cercare sempre il bene del territorio quando in Provincia gli ho affidato la delega ai Fondi di confine; un impegno che ha portato avanti con profonda convinzione e la consapevolezza che la montagna ha bisogno di strumenti concreti. Ricordo la sua rabbia di fronte all’impotenza di un ente depotenziato dalla legge Delrio. Ricordo con tristezza e amarezza quando già provato dalla malattia mi ha comunicato di dover rinunciare all’incarico in Provincia. E ricordo la sua grinta quando si è collegato all’assemblea dei sindaci, a fine estate, scavato in volto. Mario ci mancherà tantissimo, per le sua capacità e la sua passione, ma anche per la sua volontà di fare squadra, per l’animo gentile dietro la scorza da montanaro, per la sua voglia di reagire alle cose che non funzionano. Ai suoi familiari, ai tantissimi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, un abbraccio sincero da parte mia e dell’intero consiglio provinciale».