Ospitalità ucraini, De Pellegrin chiarisce la situazione

BELLUNO – «Non è il momento e non è la situazione per facili strumentalizzazioni, non si punti il dito senza conoscere la questione. Stiamo lavorando per aiutare chi vuole restare qui, queste persone sono una risorsa per la nostra comunità». Sono le parole del sindaco, Oscar De Pellegrin, in merito allo spostamento a Vicenza di una trentina di civili ucraini ospitati da mesi all’interno dell’ex caserma dei Vigili del fuoco.

Un trasloco nato dalla necessità di dare il via al cantiere nell’immobile di via Gregorio XVI, pena la perdita del finanziamento, e valutato per mesi con Vescovo e Prefettura alla ricerca di soluzioni che permettessero al gruppo di continuare ad essere ospitato in provincia.

«Il problema è che non sono stati trovati immobili dove poterli accogliere e, a quel punto, è stato necessario contattare la Regione – prosegue il primo cittadino -. Sapevamo fin dall’inizio che la sistemazione sarebbe stata provvisoria, ma speravamo di trovare un’alternativa nel frattempo. Così, ad oggi, non è stato. Tuttavia nessuno resterà indietro, i nostri sforzi sono tutti rivolti in questa direzione».

Una trentina di persone saranno portate a Vicenza, dove c’è una struttura in grado di accoglierli mentre sedici hanno manifestato la volontà di restare qui, perciò sindaco e giunta stanno lavorando per favorire questo. Si tratta di tre nuclei famigliari composti da tre persone ciascuno, di un nucleo da 5 e di due singoli. Il tema è stato portato nei giorni scorsi nella conferenza capigruppo dove siedono maggioranza e opposizione e da mesi l’assessore De Kunovich e il sindaco stanno confrontandosi con il territorio per cercare abitazioni.

«Parliamo da sempre di spopolamento e di favorire la residenzialità, naturalmente abbiamo cercato di aiutare questi civili a restare qui cercando case e sistemazioni anche provvisorie – prosegue il sindaco -, per noi sono una risorsa e vogliamo fare la nostra parte per aiutarli ad iniziare una nuova vita. Purtroppo ci stiamo scontrando con la mancanza di immobili a disposizione, si fatica a trovare case nonostante queste persone abbiano un lavoro e tutte le intenzioni di programmare qui il loro futuro e quello della loro famiglia. Lancio quindi un appello a chi ha soluzioni, affinchè ci contatti e si inizi insieme un cammino per aiutare queste famiglie».

1 Commento

  1. Non sembra ci siano stati grandi contatti con il vescovo. Da quanto si legge. Auspico che in extremis venga trovata una soluzione per far restare i profughi. Soprattutto per i bambini che hanno incontrato bravi insegnanti e nuovi amici. E per rispetto di chi si è tanto prodigato per loro fin dal loro arrivo.

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