BELLUNO – Anche il Comune di Belluno aderisce alla manifestazione nazionale organizzata per la sera di domani, giovedì 10 febbraio, dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani contro il caro-bollette, che per gli enti locali significa un aggravio di oltre 500 milioni di euro su una spesa media di 1,6-1,8 miliardi di euro annui.
«Per il Comune di Belluno possiamo stimare un incremento medio dei costi in questi primi mesi di circa il 50-60%, ben più alto del 35% previsto, senza trascurare la preoccupazione anche per le società partecipate. – la stima della vicesindaco e assessore al bilancio Lucia Olivotto – È chiaro che servono provvedimenti urgenti: basti pensare che l’IVA sull’illuminazione pubblica, servizio fondamentale per la sicurezza delle città e delle strade, è al 22%, quindi senza alcuna agevolazione nonostante si tratti di un servizio pubblico basilare. Pensiamo poi al problema del riscaldamento, per il quale nelle zone montane non sono sufficienti le attuali agevolazioni».
Nella serata di domani, quindi, in segno di protesta centinaia di comuni in tutta Italia spegneranno le luci di edifici simbolo per la città: a Belluno resteranno senza illuminazione dalle 20 alle 20.30 Palazzo Rosso, sede del municipio, e il Ponte della Vittoria, dove verranno spente le luci ornamentali.
«Nonostante le ripetute richieste dei sindaci, il Governo non ha ancora dato una risposta a una situazione preoccupante; un dramma che purtroppo condividiamo con migliaia di famiglie già gravate da difficoltà economiche e occupazionali. – commenta il sindaco Jacopo Massaro – Ancora una volta, i comuni e i sindaci sono chiamati all’enorme sforzo di far quadrare i conti e allo stesso tempo continuare a garantire i servizi ai cittadini; domani spegneremo le luci in alcuni luoghi simbolici della città, ma se la situazione non dovesse cambiare presto, con stanziamenti da parte del Governo che possano garantire la copertura dei maggiori costi energetici, saremo costretti a prendere decisioni molto più pesanti che andranno inevitabilmente a colpire i cittadini. Nessun sindaco vuole lasciare al buio la propria città, o al freddo i propri alunni, o ridurre o tagliare servizi in questo momento di enormi difficoltà, magari verso proprio quelle famiglie che avrebbero più bisogno di aiuto per sostenere i maggiori costi di questo periodo: è per questo che il Governo deve dare al più presto una risposta ai Comuni».