PONTE NELLE ALPI – «Chiediamo interventi certi e urgenti del Governo per calmierare gli aumenti di luce e gas. Le zone montane pagherebbero il costo più alto». A sostenerlo è il sindaco del Comune di Ponte nelle Alpi, Paolo Vedramini. Il quale ha inviato una missiva alla presidenza della Repubblica e del Consiglio dei ministri, a Provincia, Regione e Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani) rispetto a un problema che rischia di avere conseguenze devastanti. «Gas a più 50 per cento e luce a più 17. Senza una calmierazione dei prezzi – prosegue Vendramini, a nome dell’amministrazione pontalpina – il costo della bolletta di luce e gas potrebbe incidere per 1.200 euro in più a famiglia e quadruplicare nel bilancio dei Comuni, rispetto al 2021. Un salasso insostenibile per gli enti locali e le aziende».
Sarà fondamentale, quindi, puntare sulle energie rinnovabili: «Ad oggi, in Italia, non è stata definita una strategia innovativa rispetto alla pioggia di incentivi, che sono slegati da una visione complessiva. L’incidenza dell’aumento legato ai costi energetici metterebbe a dura prova il sistema privato e condizionerebbe quello pubblico. Si confida che il Governo possa trovare adeguate misure per attenuare l’impatto dell’aumento nelle bollette. Dal canto suo, l’amministrazione comunale di Ponte nelle Alpi si riserva di prendere tutte le misure necessarie per impedire il caro statale energetico di luce e gas».
C’è il rischio collassi l’intero sistema montano: «Il fatto che non venga riconosciuta alcuna specificità, né autonomia, impatta in maniera pesante su un territorio che è già stato penalizzato dai recenti provvedimenti del Pnrr. Insomma, è necessario agire e nell’immediato, attraverso una manovra che tuteli gli enti locali, le famiglie e le imprese».