BELLUNO – Il nuovo Centro coordinamento soccorsi (CCS) della provincia di Belluno è a un punto di svolta: è arrivato l’ok del Capo nazionale della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Di fatto è il via libera all’ultimo segmento dell’operazione, che parte da un’idea della Provincia di Belluno (che ha già stanziato 400mila euro di fondi propri) e del Fondo Welfare, e si basa anche su una donazione di 392mila euro raccolti dai sindacati e dalle categorie economiche nelle settimane immediatamente successive alla tempesta di fine ottobre 2018.
L’ordinanza firmata a Roma infatti dispone che la Regione Veneto inserisca i 400mila euro trasferiti dalla Provincia sulla contabilità speciale della gestione commissariale di Vaia. E che il Commissario straordinario per l’emergenza provveda a realizzare l’intervento, quindi proceda con la progettazione definitiva esecutiva.
«Finalmente siamo alla fine di questa operazione, che abbiamo fortemente voluto per garantire una gestione più corale e migliore di eventuali nuove emergenze – commenta il consigliere provinciale delegato alla Protezione Civile, Massimo Bortoluzzi –. Sono stati risolti i nodi sui trasferimenti di risorse, che ci erano stati comunicati anche lo scorso luglio, nel corso della riunione che abbiamo avuto a Roma con il Capo dipartimento Curcio. Ora si potrà procedere velocemente con il progetto esecutivo e di seguito con i lavori».
Il nuovo Ccs si sposterà dall’attuale sede dei Carabinieri forestali in zona La Rossa, alla nuova caserma provinciale dei vigili del fuoco di via Col da Ren, una volta ultimati i lavori. Le sale di gestione operativa saranno dotate di tutti gli strumenti necessari, anche quelli per le riunioni a distanza visto che l’ultima emergenza (dicembre 2020) è stata seguita proprio così, in videoconferenza. Grazie a una donazione di Cariverona la Provincia ha già acquistato buona parte delle strumentazioni tecnologiche.
«Il nuovo Ccs è una realizzazione importante per il nostro territorio, che anche di recente ha rivelato tutte le sue fragilità – conclude il consigliere Bortoluzzi –. Tutti ci auguriamo che non ci siano più emergenze del calibro di Vaia, ma vista la dispersione dei centri abitati e le distanze tra il nord e il sud della provincia, è necessario dotarsi di una struttura all’avanguardia, che riteniamo essere un altro piccolo tassello nella lotta allo spopolamento, come presidio di sicurezza per gli abitanti delle zone più periferiche. Ringraziamo i Carabinieri forestali per l’ospitalità accordataci negli anni; finché il nuovo Ccs non sarà concluso, la sede rimarrà all’aeroporto. In ogni caso, la collaborazione con i Carabinieri rimane strategica e quindi verrà perfezionata una convenzione».