BELLUNO – Libri non disponibili, disservizi e utenti che si recano inutilmente per richiedere volumi che non ci sono: a Palazzo Bembo il servizio non funziona. A dirlo è la sezione di Belluno della Lega, dopo aver osservato per mesi l’attività e aver raccolto le segnalazioni degli utenti.
«Come sezione Lega di Belluno ci sentiamo in dovere di tornare ancora una volta sul tema Biblioteca civica – spiega il segretario cittadino e vice commissario provinciale Paolo Luciani – Spiace infatti verificare come l’ente comunale che più di tutti dovrebbe farsi promotore della diffusione culturale sia invece un entità chiusa e poco aperta a causa delle politiche, a nostro dire miopi, di questa amministrazione».
Da quando è iniziata l’opera di rifacimento degli spazi di Palazzo Crepadona, infatti, l’accesso alla biblioteca è stato dapprima sospeso durante la pandemia (come già fatto notare dal partito con interrogazioni e interventi e come osservato anche da altri rappresentanti della minoranza) e solo successivamente ha visto una luce parziale presso Palazzo Bembo, dove oggi trovano spazio la sala studio/lettura e parte della collezione a disposizione della cittadinanza.
Esatto, solamente una parte però, poiché nonostante i siti dei circuiti regionali e provinciali delle biblioteche mettano come disponibili l’intera portata della Biblioteca, una parte di essa non sarà fruibile fino alla conclusione dei lavori creando uno spiacevole disservizio per utenti e cittadini bellunesi e non solo. Così capita che gli utenti vedano nei portali online un volume disponibile al prestito, ma che poi scoprano, una volta arrivati a Palazzo Bembo, che non lo è. «Un fatto di per sé spiacevole per un ente del capoluogo – conclude Luciani – che, anche in vista della riapertura delle scuole e della ripresa delle lezioni all’Universita’, dovrebbe essere un centro culturale e un punto di riferimento per i nostri giovani».
Nei prossimi giorni il consigliere comunale della Lega Marzio Sovilla presenterà un’interrogazione sul tema. «Questo della Biblioteca è solo un esempio – commenta – perché la mancanza di una programmazione e l’incapacità di gestire le situazioni complesse e gli eventuali imprevisti che possono generarsi, io vedo, è una costante di questa amministrazione. Lo spostamento dei libri, lo capisco, è un’operazione complessa ma in questo caso poteva davvero essere gestita meglio».