Ex Istituto pediatrico Col Perer: «Tanti elementi da analizzare»

FELTRE – Una notte intensa. E come poteva non esserlo, considerata la storia, le dimensioni e l’attuale situazione dell’ex Istituto Pediatrico a Col Perer di Arsiè, in provincia di Belluno. Un edificio enorme, sorto alla fine dell’800 come caserma e poi divenuto rifugio per escursionisti e turisti. E’ intorno al 1952 che la struttura diventa colonia mirata ad accogliere giovani e giovanissimi, in particolare quelli colpiti da tubercolosi e patologie di natura respiratoria. L’edificio chiude definitivamente i battenti nel 1994, dopo un periodo di progressivo declino. Oggi è in vendita. Un luogo così intriso di storia non poteva certo passare inosservato a HMR, History and Mistery Research, associazione dedita allo studio della storia con particolare attenzione al folklore, alle leggende e ai misteri che ammantano un determinato posto. Misteri e leggende che spesso parlano di presenze enigmatiche, suoni inquietanti, fenomeni anomali.

«Il più delle volte si tratta di suggestioni e voci di corridoio – spiega il presidente Marcello Chichinato – ma d’altro canto la vera ricerca sui fenomeni non convenzionali è questa. Noi non urliamo di terrore davanti alle telecamere sostenendo di vedere demoni e spettri a ogni angolo: il più delle volte, anzi, la ricerca arriva a smentire, più che confermare. Noi non parliamo di “fantasmi”, ma di anomalie: attraverso strumentazioni adattate allo scopo cerchiamo di verificare queste leggende. Partiamo da una base di scetticismo, pur tenendo sempre la mente aperta».

Ma allora, nulla di strano a Col Perer? «E’ ancora presto per dirlo – spiega Chichinato – torniamo a casa con decine di ore di registrazioni audio e video, migliaia di fotografie, dati da analizzare: si capisce quanto sia lunga e laboriosa la fase di verifica di tutto il materiale raccolto. Preferiamo non esprimerci prima di aver effettuato attente analisi. Sicuramente posso dire che gli elementi degni di approfondimento non mancano. Un video registrato con telecamera termica mostra una sorta di ombra che parrebbe muoversi, non sappiamo attualmente dare una spiegazione ma questo non significa che sia per forza una presenza. Uno del team, tra i più scettici, ha avvertito una sorta di carezza gelida sul collo, tanto che si è levato la maglietta convinto di avere un insetto lungo la schiena: nulla. Due illuminatori, montati su due distinte fotocamere e appena caricati, si sono spenti a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro: mai accaduto prima. Insomma, materiale ne abbiamo e la serata è stata molto interessante».

Oltre al presidente Chichinato, il team entrato in azione a Col Perer era composto da Daniele Grilli, Riccardo Balestri, Alessandro Ferronato, Federico Gazzola.

«Anche se non dovessimo trovare nulla di anomalo è stata comunque l’opportunità di visitare un posto magico nella sua decadenza. E soprattutto la nostra speranza è di far conoscere questo edificio attraverso il documentario che realizzeremo nelle prossime settimane: magari qualcuno potrebbe scoprire questa meraviglia e decidere di recuperarla. Nel frattempo ringraziamo il professor Alessandro Borgherini per aver concesso l’autorizzazione a questa nostra attività di rivalutazione storico-culturale: noi non ci muoviamo senza permessi e l’attuale proprietario ci ha garantito la massima collaborazione».

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