BELLUNO – Nella mattinata di oggi la Squadra Mobile di Belluno ha eseguito un’ordinanza cautelare, emessa nella giornata di ieri dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Belluno su richiesta della Procura della Repubblica. Il provvedimento restrittivo ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a carico di Giovanni Marrone, bellunese di 23 anni e l’obbligo di dimora nel Comune di Ponte nelle Alpi a carico di Nenad Markovic, trentunenne serbo.
Lo scorso 11 gennaio, in pieno pomeriggio, i due si erano recati a casa di un loro conoscente con l’intento di effettuare una spedizione punitiva a causa della sottrazione di una motosega, che uno dei due malintenzionati aveva subito tempo addietro dalla parte offesa.
La vittima si era barricata dentro casa a seguito delle minacce dei due, che avevano iniziato a prendere a calci e spallate la porta d’ingresso dell’abitazione con l’intento di abbatterla per penetrare dentro l’appartamento.
Dopo diversi colpi inferti, il tentativo della persona offesa di resistere all’assalto si rivelava vano ed i due riuscivano nel loro intento, scardinando l’infisso. Una volta entrati nell’abitazione, la vittima veniva trascinata sul pianerottolo del condominio e colpita ripetutamente con pugni e calci.
In questo, uno degli indagati utilizzava anche una catena avvolta sulle nocche della mano, colpi che procuravano al malcapitato una frattura delle ossa nasali e contusioni multiple, giudicate guaribili in giorni 20.
Solamente l’avvertimento della vittima di aver poco prima contattato le Forze dell’Ordine, spingeva i due a terminare quanto iniziato ed allontanarsi.
La persona offesa riusciva a raggiungere il Pronto Soccorso dove veniva sottoposto alle cure del caso.
Sono in corso accertamenti al fine di vagliare, attraverso le dichiarazioni rese dagli indagati, se la causa di questa spedizione punitiva possa essere imputata anche ad altre motivazioni.