BELLUNO – Ammonta a poco meno di 1,6 milioni di euro (per la precisione 1.583.800 euro) la conta dei danni segnalati dal Comune di Belluno alla Regione Veneto in seguito all’ondata di maltempo registrata tra il 4 e il 9 dicembre scorsi e per la quale è stato dichiarato lo stato di crisi.
Tredici gli interventi segnalati dall’amministrazione: due, già conclusi, interessano la località di Pra de Luni, dove si è intervenuti con lavori di somma urgenza già nei giorni del forte maltempo per rimuovere uno smottamento che aveva di fatto isolato alcune abitazioni.
Gli altri interventi sono tutti su frana e sono localizzati in diverse aree del territorio comunale: Pra de Luni, Cet, Cirvoi, Visome, (lavori di difesa idraulica e geologica, per un totale di 690mila euro); a questi, si aggiunge l’aggravamento della situazione di Via San Francesco (100mila euro).
Altri lavori, questa volta sulle infrastrutture viarie, sono necessari a Tassei (dove la frana ha interessato una proprietà privata, ma dove si interviene per interesse pubblico visto che è stato coinvolto anche il sistema di convogliamento delle acque verso la piana di Valmorel; intervento da 300mila euro), Via delle Valli (tra l’abitato di Piandelmonte e il ponte sul torrente Cicogna; 290mila euro), Piandelmonte, Vezzano, Via Miari e Via Medil.
Non sono invece pervenute richieste da parte di soggetti privati o da attività economiche.
«Va sottolineato – sottolinea il sindaco Jacopo Massaro – come queste risorse siano solamente quelle necessarie per assegnare i lavori a ditte esterne. Ci sono poi i costi che abbiamo sostenuto e sosterremo con i nostri operai, i nostri mezzi e le nostre progettazioni interne; tutto questo non può essere rendicontato, ma si tratta comunque di una spesa molto pesante».
«Gli eventi meteorologici continuano a mettere in ginocchio il nostro territorio: – aggiunge Massaro – ogni volta che c’è un’emergenza, pioggia o neve, infatti, emergono tutte le sue criticità. Abbiamo però anche visto che, con le risorse economiche e di personale attualmente a disposizione dei comuni, è quasi impossibile fronteggiare situazioni di carattere emergenziale: è una condizione sulla quale bisogna intervenire con azioni legislative forti perché non è possibile continuare in questa situazione».