BELLUNO – «I dati complessivi sull’attività dell’Elisoccorso della Provincia di Belluno mostrano che, nonostante il 2020 sia stato un anno decisamente particolare a causa della pandemia da COVID-19, i livelli di attività sono stati sostanzialmente sovrapponibili a quelli dell’anno precedente. In particolare, è risultato quasi equivalente il numero globale di missioni effettuate, nonostante nei mesi di “lockdown” l’attività si sia praticamente azzerata, con sole 21 missioni in meno rispetto all’anno precedente», spiega il direttore del SUEM 118 Giulio Trillò.
«È quasi equivalente al 2019 anche la proporzione sul tipo di missioni effettuate, con circa il 75% di missioni primarie, un 15% di trasporti secondari tra ospedali, e un 10% di attività addestrativa.
È altresì simile la destinazione dei pazienti soccorsi, con l’Ospedale “S. Martino” di Belluno a fare la parte del leone sull’accoglimento dei pazienti soccorsi da “Falco”, mentre resta stabile, ma sempre significativo, il numero dei cosiddetti “illesi”: persone cioè che vengono solo recuperate utilizzando l’elisoccorso ma che non presentano ferite o lesioni che necessitino di ricovero o medicazione in ambito ospedaliero», continua Trillò.
Proseguono, intanto, i lavori a Pieve di Cadore per la nuova base HEMS. In questi giorni è stato liberato l’accesso al cantiere dalla copiosa neve presente.
I lavori alla base HEMS di Pieve di Cadore, che sarà dotata dei più moderni standard di sicurezza e funzionalità, avviati a fine agosto per un investimento di oltre 3 milioni di euro.
A febbraio, invece, il Consiglio di Stato si dovrebbe esprimere sull’appello interposto a seguito della sentenza n.102/2020 pubblicata il 13/10 del TAR Veneto che ha respinto per inammissibilità e per infondatezza il ricorso promosso dalla ditta Elifriulia srl nei confronti dell’aggiudicazione della gara, indetta da Azienda Zero, per il servizio di elisoccorso condannando il ricorrente al rimborso delle spese.