Lettera aperta di Armano Poncato, Liliana Fagherazzi, Renzo De Mario, Carla Colussi e Paolo De Zorzi.
«Non ne possiamo più dell’esercito di pantegane che assale le nostre abitazioni e i nostri giardini. Siamo un gruppo di residenti a Cadola Alta, gli stessi che circa un anno fa avevano denunciato al Comune di Ponte nelle Alpi e all’ULSS 1 Dolomiti – Ufficio Igiene Pubblica con nota dell’11 giugno 2018, ripetuta il 25/03/2019, la grave situazione di pericolo per la salute a causa della presenza massiccia dei pericolosi ratti. Allora chiedevamo al sindaco, principale garante per la salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente, un tempestivo intervento di derattizzazione.
E’ trascorso tutto questo tempo e siamo ancora daccapo. Nonostante le varie rassicurazioni del primo cittadino e una sua generica ordinanza – che peraltro non è fatta rispettare – nulla è cambiato. Nemmeno quest’anno possiamo fare l’orto e anche in questa estate ai nostri bambini è impedito di giocare in giardino. Tutto è invaso dalle pantegane e dai loro escrementi.
Siamo esasperati e fortemente preoccupati, pertanto ci rivolgiamo agli Organi d’informazione affinché cortesemente siano loro a dare voce alle nostre sacrosante preoccupazioni e ai nostri disagi.
Lo sanno benissimo in Comune quale sia la situazione a Cadola, perché questi grossi roditori sono ben visibili anche dal municipio, visto che scorazzano in tutta l’area in forte degrado che costeggia la strada statale e va su fino a Cadola Alta dove abitiamo noi. Inutile fare gli ambientalisti a parole e trascurare situazioni pericolose di questo genere. E’ noto a tutti quanto sia a rischio la salute, e talvolta anche la vita, se si viene a contatto con l’urina delle pantegane. Peccato che ne sia all’oscuro chi invece ha il dovere civico di proteggere il benessere dei cittadini.»