FELTRE – Condivisione piena della posizione assunta dal Comune al tavolo autorizzativo del progetto di potenziamento dello stabilimento Hydro di Feltre: è quanto hanno manifestato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, che lunedì hanno incontrato congiuntamente il sindaco Paolo Perenzin e l’assessore all’ambiente Valter Bonan.
“Abbiamo illustrato nel dettaglio agli esponenti sindacali i vari passaggi dell’iter autorizzativo, ribadendo le ragioni che ci hanno portato a chiedere con forza il monitoraggio “in continuum” sulle emissioni della fabbrica e le analisi con cadenza quindicinale sui campioni prelevati. La salute e la sicurezza dei lavoratori sono, insieme con la tutela della salute pubblica dei cittadini, gli elementi imprescindibili che ci hanno portato a richiedere le prescrizioni note”, ha ribadito Bonan.
La rappresentanza sindacale, costituita da Mauro Zuglian della Fim-Cisl, Stefano Bona della Fiom-Cgil, Fabrizio Albani della Uilm-Uil e Damiano De Carli della RSU dello stabilimento, ha mostrato dal canto suo pieno apprezzamento e condivisione della linea adottata dall’amministrazione.
“La salvaguardia dei livelli occupazionali non è assolutamente in contrasto con la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente; anzi – sottolinea Stefano Bona, segretario provinciale della Fiom-Cgil di Belluno – rappresentano le due facce della stessa medaglia, soprattutto per un’azienda che fa dell’innovazione tecnologica, nel segno di una riduzione dell’impatto ambientale, uno dei propri punti di vanto; questo è, quanto meno, il nostro auspicio”. “Prenderemo contatti con i nostri uffici nazionali che si occupano di sicurezza per capire se vi sia la possibilità di aprire con la direzione Italia di Hydro un ragionamento a più ampio spettro sulla questione”, prosegue Bona, che annuncia anche l’intenzione di chiedere, per lo stabilimento di Feltre, la costituzione di una sorta di nuova commissione interna. L’organismo, partecipato sia dai lavoratori in maniera attiva, che dall’azienda, dovrebbe occuparsi di monitorare in maniera costante l’applicazione delle normative e delle prescrizioni previste in tema di sicurezza e di controllo delle emissioni.
Al riguardo, vale la pena ricordare che l’autorizzazione rilasciata alcuni giorni fa prevede, tra l’altro, l’obbligo della tenuta di un registro dei materiali immessi per ciascuna fusione e l’obiettivo della riduzione di quelli impropri dal 20 attuale ad un massimo del 5% del totale.