VENEZIA – L’influenza in Veneto si sta avvicinando al picco stagionale, previsto nelle prime settimane di febbraio: dall’inizio della stagione la sindrome influenzale ha già raggiunto 138 mila persone, 36.200 solo nell’ultima settimana. A stimarne l’andamento dell’incidenza del virus nel territorio regionale è la Direzione Prevenzione del Veneto che ha diffuso il quinto rapporto epidemiologico nell’ambito del sistema di sorveglianza Influnet.
L’incidenza regionale negli ultimi giorni è di 7,38 casi ogni mille residenti, peraltro inferiore a quella nazionale che risulta essere di 9,45 casi ogni mille abitanti. La fascia più colpita è quella dei bimbi 0-4 anni, dove in Veneto si registra una incidenza di 28,4 casi ogni mille, in netto aumento rispetto ai primi dell’anno. Segue la fascia 5-14 anni che registra 9,38 casi ogni mille ragazzi residenti, inferiore comunque alla media nazionale pari 12,98 casi per mille. Il report mette in evidenza una elevata differenza tra regioni: in Veneto si registrano meno casi della media nazionale, sia tra gli adulti (7 casi ogni mille in Veneto, 8,7 a livello nazionale) sia tra gli anziani. In questa fascia di età il tasso di incidenza in Veneto è di 2,42 ogni mille ultrasessantacinquenni, un punto e mezzo in meno della media nazionale (3,97).
Rispetto allo scorso anno l’andamento dell’epidemia influenzale appare posticipato, ma nelle prime settimane del 2019 sono già pervenute 12 segnalazioni di complicanze legate al virus, tra cui 3 decessi, due di persone anziane con pregresse patologie. Non rientra per ora nel computo – precisa la Direzione Prevenzione – il decesso del quattordicenne di Musano, in quanto le cause sono ancora in fase di accertamento.
L’Azienda Ulss che ha segnalato il maggior numero di complicanze legate al virus influenzale è la numero 6 Euganea, con 8 casi, tutti ricoverati in terapia intensiva. Le altre segnalazioni sono pervenute dalle Aziende Ulss Polesana (2) Serenissima (1) e Scaligera (1).