BELLUNO – Sono due gli appuntamenti in programma nei prossimi giovedì e venerdì, promossi dall’Archivio storico del Comune di Belluno, in collegamento con la Mostra documentaria “Belluno, una città. Il nuovo secolo, la guerra” inaugurata il 23 novembre scorso, visitabile nel secondo Loggiato di Palazzo Crepadona fino al 20 gennaio 2019.
Giovedì 29 novembre, alle ore 17.30, nella sala “Bianchi” di viale Fantuzzi, si terrà la presentazione del libro “Dopo Caporetto. L’esilio dei Bellunesi”, un corposo saggio che Manuela Maggini ha dedicato ai bellunesi profughi dopo Caporetto, edito in questi giorni per i tipi DBS di Seren del Grappa.
L’Autrice, dedita da tempo alla ricerca storica, ha contribuito anche alla sezione della mostra dedicata ai profughi. Per lo studio si è avvalsa fondamentalmente del ricco fondo documentario dell’Archivio storico del Comune, inedito e studiato da lei per la prima volta. Oltre a un solido apparato bibliografico edito, Manuela Maggini ha arricchito queste fonti archivistiche di notizie e immagini rintracciate presso i discendenti.
Moltissime sono le lettere originali pubblicate nel libro che furono scritte tra 1917 e 1918 dai bellunesi profughi al commissario prefettizio di Belluno Bortolo De Col Tana, dalle quali emergono vicende avventurose, peripezie, situazioni umane dolorose e tragiche spesso solo in parte note: un triste capitolo storico sofferto e partecipato anche dai Bellunesi, sino a oggi lasciati ai margini della Storia, e portati in luce da questo saggio per la prima volta.
Alla presentazione interverranno l’autrice Manuela Maggini, la responsabile dell’Archivio storico del Comune di Belluno, Orietta Ceiner, e il professor Francesco Piero Franchi.
Venerdì 30 novembre, invece, l’appuntamento sarà alle ore 17.00, nel salone di palazzo Fulcis, per la presentazione, in collaborazione con il Circolo Culturale Bellunese, della realizzazione di Corrado Pasquotti “1915 • 1918 Progetto multimediale”, musica originale e filmati originali della Grande Guerra, visibile nell’ambito della mostra in corso a Palazzo Crepadona.
Cento anni fa l’Italia entrava in guerra. Una scelta che ha segnato per sempre i destini dell’Europa. La guerra ha colpito chi l’ha combattuta allo stesso modo delle famiglie a cui queste persone sono state sottratte per essere restituite cadaveri, o non essere restituite affatto; o restituite a volte con devastazioni fisiche e psicologiche inimmaginabili.
L’intento che l’opera si propone è quello di evidenziare il potere devastante della Guerra, attraverso la ricerca di filmati d’epoca non strutturati cronologicamente e allo stesso tempo costruire negli eventi sonori una evoluzione non lineare. Unire la vista all’udito. Il Progetto è un confronto con il segno, una sorta di lettura-riscrittura.
Alla serata, a ingresso libero, sarà presente l’autore che illustrerà la sua composizione, assistito da Giovanni Sparano.