BELLUNO – Il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi continua il proprio impegno a fianco della Protezione civile e dei Vigili del fuoco per cercare di portare aiuto alla cittadinanza, ovunque vi sia bisogno e in special modo nelle zone alte della provincia, dove vaste aree continuano a rimanere isolate senza la possibilità di accesso, né approvigionamento elettrico, tantomeno possibilità di comunicare.
Ieri mattina una ventina di soccorritori sono partiti da Belluno alle 6 per raggiungere Rocca Pietore e Livinallongo per proseguire – pur imperversando ancora le piogge e anche la neve alle quote più elevate – nell’attrezzare coperture provvisorie sulle abitazioni private dei tetti dalle forti raffiche di vento.
Tutte le Stazioni bellunesi e trevigiane continuano gli interventi rispondendo alle chiamate dei concittadini, come ad esempio San Vito di Cadore che fin dai primi momenti ha provveduto al taglio di piante cadute, sghiaiamenti, riparazione di tetti e ad ogni possibile bisogno urgente.
O come Longarone, presente mercoledi e ieri in Agordino, ma attiva anche nei giorni passati nel monitoraggio del Piave nella zona di Ponte Gardona, per l’assistenza a una famiglia con neonata cui il vento aveva scoperchiato la casa e per la consegna di una bombola di ossigeno a una paziente che aveva esaurito la scorta.
Sono state visitate tutte le Centrali operative comunali, per raccogliere direttamente le richieste e dare eventuali consulenze sull’operatività in base al tipo di intervento.
Anche questa mattina nuove squadre sono partite in direzione dell’Alto Agordino e del Comelico per portare un pò di sollievo alle numerose famiglie ancora in estrema difficoltà.
Si sono gia messi a disposizione una quarantina di soccorritori provenienti dalla parte bassa della provincia, dalle Stazioni trevigiane e anche della XI Delegazione Prealpi Venete e VI Delegazione speleologica.