
BELLUNO – Il 29 ottobre alle 17 nella sala riunioni dell’ospedale San Martino di Belluno avrà inizio il corso di formazione per nuovi volontari ospedalieri organizzato da Avo Belluno. Il 28esimo corso di formazione sarà inaugurato dalla presidente triveneto Katia Manera. Per un saluto saranno presenti i rappresentanti delle istituzioni con Ulss 1 Dolomiti, Csv e la società Sersa. Seguiranno due relazioni presentate dai volontari Avo di maggiore esperienza e quattro conferenze proposte da qualificati relatori: Mons. A. Zanderigo, parroco del Duomo di Belluno, la psicologa Chiara Sgorlon, il dott. Martinelli, Primario del reparto di Medicina Nucleare di Belluno, e Alex Barattin, delegato provinciale Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
Il programma formativo prosegue martedì 6 novembre (ore 17.30, stesso luogo) con il parroco della cattedrale di Belluno Attilio Zanderigo per parlare di ascolto, venerdì 9 con il Degalogo dei volontari Avo, martedì 13 con Felice Martinelli (primario di medicina nucleare) per parlare di medicina nucleare, venerdì 16 con le testimonianze di alcuni volontari, lunedì 19 con Alex Barattin (delegato seconda zona CNSAS Dolomiti bellunesi) per il Soccorso Alpino, infine mercoledì 21 con la psicologa Chiara Sgorlon per approfondire le relazioni tra benessere e volontariato.
Le persone che si iscrivono al corso devono essere presenti ad almeno sei incontri; poi si sottoporranno a una valutazione psicologica e quindi a partire da gennaio 2019 faranno 5 mesi di servizio affiancati da un tutor. Al termine del percorso e se tutte le valutazioni sono positive, diventeranno volontari AVO a tutti gli effetti e potranno iniziare a prestare il loro servizio. Viene di norma richiesto un impegno settimanale di 3 ore, articolato in più turni. Il programma completo è reperibile al Csv di Belluno.
INFORMAZIONI – Segreteria (ex-portineria esterna ospedale di Belluno) martedì e giovedì dalle 15.30 alle 17.30 (tel. 0437 516614).
ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI – L’Associazione Volontari Ospedalieri è un’associazione apartitica e aconfessionale i cui membri rigidamente volontari, adulti di ambo i sensi, assistono, come farebbero con un fratello o con un parente, i ricoverati in ospedale o i degenti in Casa di Riposo. Dal fondatore dell’associazione, il primario di un reparto di Medicina generale milanese, viene un motto riassuntivo del comportamento del volontario: “Ascoltare, consolare, fare piccoli servizi”. I servizi a cui si allude non devono invadere le mansioni infermieristiche né sostituirsi ad esse, ma vanno calibrati a seconda dello stato di necessità del paziente in semplici gesti di aiuto o di affiancamento. Il senso dell’attività del volontario lo rivela l’aneddoto che il fondatore ha raccontato, e cioè di aver sentito il paziente del suo reparto chiedere: “Non c’è nessuno che mi possa dare un bicchiere d’acqua?”
Da Milano a partire dal 1975 l’associazione si è poi diffusa in tutta Italia; attualmente operano sul territorio nazionale 25800 soci riuniti in 227 sezioni. Nel Triveneto ci sono 29 sezioni con 1800 soci. A Belluno l’associazione è nata nel 1992 per impulso della signora Nina Barcelloni Corte e conta circa 80 volontari che operano nel Pronto Soccorso e in 5 reparti dell’ospedale cittadino San Martino, nel reparto di Medicina dell’Ospedale S. Giovanni Paolo II di Pieve di Cadore e nella Casa di Riposo di Belluno, Maria Gaggia Lante, dove opera circa la metà dei volontari.
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