BELLUNO – «Sconfortante»: così il Sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, giudica l’avvio del dibattito alla Camera sul Decreto Milleproroghe, con un’attenzione particolare all’emendamento 13, quello che congela i fondi del Bando Periferie.
«Ho seguito con attenzione la discussione alla Camera – commenta Massaro – e ho avuto la conferma, dopo la prima impressione all’audizione in Commissione Bilancio, che molti deputati non conoscano il funzionamento delle norme contabili, e forse nemmeno il testo delle leggi che vanno a votare. Si è detto che l’emendamento salva i progetti esecutivi, e non è vero; si è detto che gli avanzi di amministrazione, sbloccati dal congelamento del Bando Periferie, potranno essere già utilizzati nel 2018, e non è vero, dato che visti i tempi tecnici non possono essere spesi e finiscono di nuovo in avanzo di amministrazione. Mi sarebbe piaciuto che si fossero rivolti ai loro colleghi con esperienze di amministrazione, per capire in modo più approfondito gli aspetti pratici, e non solo i risvolti politici, di questa decisione».
La partita non è però ancora chiusa: seppur con oltre un’ora di ritardo, una delegazione ANCI ha incontrato in serata il premier Giuseppe Conte proprio per affrontare questo tema: «Un incontro molto importante, per il momento e per i protagonisti coinvolti. – sottolinea Massaro – La delegazione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani è decisamente trasversale: rappresenta tutto lo scenario politico, con Lega, Movimento 5 Stelle, ma anche il centrodestra, il Partito Democratico e i sindaci civici. È anche una rappresentanza territoriale di tutto il Paese, da Torino a Crotone; questi sindaci rappresentano tutti i cittadini, che rischiano di veder sfumare importanti progetti per i loro territori».
Sul fronte delle proposte, durante la discussione è emersa più volte la possibilità di “rimediare” al congelamento dei fondi con la legge di bilancio, finanziando i progetti già esecutivi: «Questo sarebbe per noi comunque una buona notizia. – sottolinea Massaro – Dei sette progetti proposti, cinque sono già stati approvati e inviati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 6 agosto, con la scadenza prevista per l’8 agosto; i due restanti, per i quali avevamo chiesto e ottenuto insieme ad altri comuni italiani una deroga che scade sabato, sono già arrivati in fase esecutiva e verranno presto approvati dalla Giunta comunale ed inviati a Roma entro i termini».
«Quello che è certo – conclude il sindaco – è che questo momento di incertezza non fa bene all’economia nazionale e non permette di attirare investitori internazionali. Chi metterebbe dei soldi in un Paese dove lo Stato non rispetta i patti con se stesso, con i comuni e con i privati? È urgente trovare una soluzione che restituisca certezza e credibilità al “sistema Paese” e che ridia ai cittadini la giusta fiducia nelle istituzioni».