BELLUNO – Dopo quella dei parchi, è iniziata in questi giorni la pulizia dei cigli stradali e dei marciapiedi dalle “erbacce”, una pulizia che continuerà nelle prossime settimane e che sarà particolarmente attenta all’ambiente.
A illustrare le operazioni sono l’assessore alle manutenzioni, Biagio Giannone, e l’assessore all’ambiente, Stefania Ganz: «Con l’arrivo della bella stagione, con abbondanti piogge seguite da temperature quasi estive, la vegetazione ha iniziato a crescere, tanto nei parchi cittadini quanto lungo le strade. – spiega Giannone – Gli operai del Comune e gli addetti delle ditte hanno già iniziato i lavori di diserbo, che saranno effettuati per la maggior parte con lo sfalcio meccanico, e comunque senza l’uso di erbicidi, e per questo le operazioni continueranno ancora per qualche settimana».
A spiegare il mancato uso di sostanze chimiche è la referente all’ambiente: «Dopo la cautelativa sospensione dell’uso del glifosato e l’approvazione nel 2016 del regolamento sull’uso dei prodotti fitosanitari, a febbraio 2018 il Comune di Belluno ha aderito alla Rete Europea delle Città Libere dai Pesticidi, – ricorda Ganz – impegnandosi, tra le altre cose, a ridurre significativamente l’uso di pesticidi in tutte la aree pubbliche gestite dall’amministrazione comunale».
Una scelta nata per tutelare la salute degli operatori e dei cittadini: «Le sostanze chimiche utilizzate per il controllo delle erbe spontanee e dei parassiti causano inquinamento dell’acqua, sono pericolose sia per il personale che vi è esposto, sia per i cittadini, in particolare i bambini, che vivono la città e le sue aree verdi. – spiega ancora Ganz – Sono inoltre causa di riduzione di biodiversità per gli effetti dannosi sugli insetti impollinatori, sui microorganismi del suolo e, a ricaduta, su tutti gli altri esseri viventi».
Sono comunque in fase di valutazione tecniche eco-compatibili che prevedano l’utilizzo di prodotti non pericolosi o altri metodi già utilizzati in agronomia, come il “pirodiserbo”.
«È importante quindi – concludono gli assessori – che i bellunesi riconoscano in questa scelta un metodo consapevole per una cura della città rispettosa della salute e dell’ambiente».