BELLUNO – Giovedì 5 aprile alle ore 18,00 presso la sala riunioni dell’Ospedale San Martino di Belluno, nuovo incontro, aperto alla cittadinanza, de “ I giovedì della salute”.
L’appuntamento di giovedì avrà il titolo “Intolleranze alimentari tra mito e realtà” e vedrà gli interventi dei relatori dr. Bastianello Germanà Direttore UO Gastroenterologia di Belluno e del dr. Ermenegildo Galliani, Dirigente Medico dell’UO Gastroenterologia.
Spesso si parla comunemente di allergie e intolleranze alimentari come sinonimi ma sono due condizioni completamente diverse.
L’allergia alimentare è una reazione avversa agli alimenti causata da una anomala reazione immunologica mediata da anticorpi della classe IgE, che reagiscono verso componenti alimentari di natura proteica. Può manifestarsi in età pediatrica e in questo caso può regredire, come ad esempio talora succede con latte e uova, oppure in età adulta, e allora tende a persistere per tutta la vita.
Le intolleranze alimentari provocano sintomi spesso simili a quelli delle allergie ma non sono dovute ad una reazione del sistema immunitario e variano in relazione alla quantità ingerita dell’alimento non tollerato. Una dieta scorretta o alterazioni gastrointestinali come la sindrome dell’intestino irritabile, la gastrite, il reflusso gastroesofageo, la calcolosi della colecisti ed altre condizioni determinano una sintomatologia, che può essere erroneamente attribuita all’intolleranza alimentare.
Allergie e Intolleranze alimentari sono in aumento in Italia e nel mondo occidentale. Benché una persona su tre ritenga di essere “allergica” o di “soffrire” di allergia alimentare, la prevalenza è in realtà molto minore. Le allergie alimentari presentano una prevalenza del 2-4% negli adulti; nei bambini il dato sale al 3-8% nei primi tre anni di vita, anche se nella maggior parte dei casi l’allergia viene superata con l’età scolare.
Meno precisi sono i dati di prevalenza delle intolleranze alimentari.
Questa tematica, molto sentita nella popolazione generale e anche nella classe medica, non ha comportato confusione solo nella terminologia ma purtroppo anche nell’inquadramento e nell’approccio diagnostico.
Infatti se nelle allergie alimentari il percorso diagnostico, pur con i limiti e le difficoltà del caso, è ormai sufficientemente codificato, nelle intolleranze alimentari si sta assistendo ad una crescente offerta di metodologie diagnostiche “alternative” non validate dal mondo scientifico. Questo comporta disorientamento nei pazienti e nei medici e favorisce l’introduzione di diete di restrizione (spesso autogestite) anche prolungate e molto pericolose.
Pertanto, in considerazione che non sempre a presunti sintomi corrisponde una diagnosi certa di intolleranze alimentari è importante seguire un iter medico tradizionale, senza affidarsi al confronto e al racconto di altri pazienti o di esperienze sul web, che possono portare a false paure e convinzioni, e a inutili e costosi accertamenti, spesso non necessari e ad intraprendere diete di esclusione autogestite che possono portare a gravi problematiche nutrizionali.