Belluno capitale del gioco

Ad esclusione delle località di villeggiatura Cortina ed Alleghe dove il dato è “sballato” dalla massiccia presenza di turisti sia in estate che d’inverno, per scommesse e gioco d’azzardo (gratta e vinci compresi), la città che spende di più pro capite per ogni cittadino nella provincia di Belluno è proprio il nostro capoluogo.

In riferimento al 2016, la spesa pro capite è stata di 2.201 euro a testa. Su base mensile la spesa è stata di poco più di 183 euro, mentre giornalmente sono uscite dalle tasche dei bellunesi 6 euro ovviamente di media. Non tralasciamo infine che la spesa complessiva è stata di poco più di 79 milioni di euro nel corso soltanto dello scorso anno.

Interessante notare come la spesa nel capoluogo sia stata superiore di 943 euro rispetto alla media provinciale che si attesta sui 1.258 euro ma anche altre cittadine come Santa Giustina, Cencenighe Agordino e Calalzo hanno avuto medie superiori di oltre 500 euro rispetto al dato di tutto il territorio bellunese. Interessante poi notare che tutte queste medie di spesa sono calcolate in base a tutta la popolazione, neonati ed ultracentenari compresi, sintomo che in realtà l’esborso per la popolazione “attiva” è stato ancora maggiore.

Diamo qualche altro numero interessante sul rapporto tra gioco d’azzardo e la nostra provincia. Sono oltre 500 le slot machine disseminate su tutto il territorio ed ovviamente la maggiore presenza risulta essere proprio a Belluno mentre sono oltre 50 le persone in cura in strutture specializzate per dipendenza da gioco d’azzardo (GAP o ludopatia che dir si voglia).

In tutto questo ci stiamo scordando che nei dati appena esposti è completamente assente il mare magnum di Internet dove tramite smartphone, tablet, notebook, PC e qualsiasi altro device collegato alla rete, si può giocare a qualsiasi ora del giorno e della notte senza orari di chiusura di alcun tipo. Non mancano neppure incentivi dei portali specializzati per cominciare a giocare nuovi utenti come Eurobet Welcome Bonus che regala 10 euro sin da subito ed un rimborso del 50% sulle prime giocate.

Torna così in auge, visti anche i numeri della spesa dello Stato per i problemi causati dalla ludopatia, il dibattito su quale possa essere la migliore politica nei confronti del gioco d’azzardo: tornare alla politica del  proibizionismo di un tempo? Aumentare maggiormente controlli ed i restringimenti per limitare il fenomeno? Lasciare libero il mercato ma puntare molto di più sull’informazione e la prevenzione per creare così una coscienza personale in grado di porre autonomamente dei limiti alle scommesse e al gioco d’azzardo?

Mentre il dibattito continua c’è chi comunque in barba a regole e divieti, consentiva di scommettere e giocare alla luce del sole senza la licenza prevista dall’articolo 88 del Testo unico leggi di pubblica sicurezza. E’ dunque iniziato lo scorso marzo un processo per esercizio abusivo di gioco o scommessa ad una donna che gestiva una sala da gioco nella periferia di Belluno senza avere alcuna licenza.

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