Passaggio in piazza questo pomeriggio per la Coppa d’Oro delle Dolomiti

BELLUNO – E’ un’edizione “di ferro” quella che, da giovedì 20 a domenica 23 luglio, vivrà la Coppa d’Oro delle Dolomiti. La prestigiosissima kermesse per auto storiche del cui marchio è titolare l’Automobile Club Belluno, torna a deliziare gli appassionati con la sua preziosa, colorita e rombante carovana settant’anni dopo la prima edizione. La Coppa d’Oro delle Dolomiti è un classico appuntamento motoristico-mondano che unisce alla suggestione dei percorsi dolomitici il fascino di pezzi unici da collezione, di valore talvolta inestimabile.

La Coppa d’Oro delle Dolomiti è assieme a Mille Miglia e Targa Florio uno dei tre Grandi Eventi di Regolarità Classica nel Calendario Internazionale ACI Sport /FIA ed è la seconda prova del Primo Campionato Italiano Grandi Eventi Regolarità che comprende anche Targa Florio Classica e Gran Premio Nuvolari. L’edizione dei settant’anni si aprirà giovedì con l’arrivo a Cortina d’Ampezzo degli oltre 100 equipaggi provenienti da oltre 15 Paesi del Mondo, in gara con auto costruite tra il 1919 e il 1961. E’ prevista anche una categoria speciale vetture realizzate tra il 1962 e il 1967, di particolare interesse storico o sportivo.

Da venerdì a sabato le auto storiche, che saranno seguite da 10 Ferrari moderne, affronteranno un percorso il cui tracciato, nel primo giorno di gara, cioè venerdì 21 luglio, ricalcherà il tradizionale percorso delle prime edizioni, quelle dal 1947 al 1956, lungo 303,800 km; nel secondo giorno, un percorso che è un autentico ”festival di passi dolomitici”. La presenza delle 10 Ferrari ha un significato: anche il Cavallino rampante quest’anno celebra i suoi primi settant’anni.

La tappa di venerdì 21, per celebrare il traguardo dei settant’anni, avrà il suo clou attorno alle ore 14.45 con il passaggio pomeridiano a Belluno, in Piazza Martiri, il “salotto” della città, con sosta davanti a Palazzo Capellari della Colomba, Sede dell’Automobile Club fondatore della corsa. Gli equipaggi avranno la possibilità di farsi immortalare davanti al pannello del pittore Luigi Vardanega, nell’atrio del Palazzo, proprio ai piedi dello scalone del Segusino: vi è raffigurato il percorso storico della Coppa d’Oro delle Dolomiti e trascritti i piazzamenti delle edizioni storiche.

Nel 1947 la Coppa delle Dolomiti (questo in nome originario) nacque per volontà dell’allora presidente dell’Automobile Club Belluno, Ferruccio Gidoni. Fino al 1956 se ne disputarono dieci edizioni, che ebbero come testimonial d’eccezione Tazio Nuvolari. Fin dal suo debutto la corsa si segnalò per l’unicità del tracciato e il fascino degli spettacolari paesaggi delle Dolomiti che le facevano da cornice. Sono solo due i piloti che hanno conquistato il Trofeo della Coppa d’Oro, con la riproduzione del cippo chilometrico della SS 48 di Cortina: Salvatore Ammendola (per il triennio 1950-1952) e Giulio Cabianca (1953-1955). Per regolamento, infatti, il trofeo sarebbe stato definitivamente assegnato a quel pilota che in tre edizioni consecutive avesse il tempo complessivo migliore.

In quella prima edizione del 1947 furono ben 10 i piloti bellunesi, tra cui spiccavano i cugini Alberto (“Berto”) e Guido Gidoni, Egidio Gorza e il feltrino Massimo Ferrazzi. Merita una menzione “Berto” Gidoni: si classificò terzo assoluto con una gara superba, tanto da meritare i complimenti del decano dei giornalisti d’automobilismo dell’epoca, l’ing. Giovanni Canestrini, presente a Cortina, che era stato uno degli ideatori di Mille Miglia. “Berto” fu superato dall’Alfa Romeo 6C 2500/256 ante guerra di Salvatore Ammendola e da Piero Dusio, fondatore della Cisitalia, alla guida di una 202 MM, forse la più bella macchina italiana di tutti i tempi.

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