Viabilità bellunese, Piccoli: “Urge cambiare approccio”

BELLUNO – “Sul tema delle infrastrutture necessarie per la provincia di Belluno si sta sbagliando approccio, ma soprattutto non c’è ancora chiarezza sulle risorse a disposizione: troppo fumo negli occhi e programmazione assente”.

A dirlo è il senatore Giovanni Piccoli in relazione al nodo infrastrutturale bellunese, in particolare per la parte alta della provincia e quindi sistemazione della Strada di Alemagna verso Cortina e dell’accesso alla zona di Comelico-Sappada.

“Penso sia necessario partire da una constatazione del commissario Via al Ministero dell’Ambiente Bortolo Mainardi che in una recente intervista ha rilevato come il piano Anas 2016-2020 non sia stato ancora approvato dal Cipe: tutti gli interventi di cui parliamo in questi mesi derivano da questo fondamentale provvedimento”.

“La questione delle risorse, del resto, è stata affrontata dal Governo in maniera frammentaria e spesso per spot elettorali. Serve maggiore chiarezza su chi paga che cosa”, rimarca il senatore.

“C’è poi un altro tema che riguarda più da vicino anche la politica locale delle amministrazioni: finora, a mio avviso, non si sta tenendo conto delle ricadute socio-economiche di queste infrastrutture, come nel caso della circonvallazione di San Vito”, puntualizza Piccoli.

“Cortina 2021 non è un fine, ma un mezzo per ottenere le risorse necessarie al fine di dare una viabilità decente a questo territorio: strade nuove e funzionali servono in primis ai bellunesi, poi ai turisti e agli sportivi di passaggio. Per questo, occorre una capacità programmatoria diversa, più aderente alla realtà ed efficace”.

“Il principio che noi bellunesi dobbiamo tenere ben a mente è che ogni intervento – infrastrutturale e non – deve limitare quello che è il nostro principale problema: ovvero lo spopolamento con conseguente desertificazione delle attività economiche. Una strada, in un territorio come il nostro, deve favorire relazioni umane e rapporti economici. I progetti attualmente sul tavolo devono quindi analizzare alternative “vere” mettendole a confronto, oltre che per gli aspetti trasportistici, anche per gli effetti che una soluzione produce sul futuro delle attività economiche”.

“Da qui il mio serio invito a riflettere: nessuna polemica, solo la volontà di costruire un percorso comune”, conclude Piccoli.

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