
CANALE D’AGORDO – Musica, balli e scherzi: questi gli ingredienti della quinta edizione della Zinghenesta, organizzata per il quinto anno da I boce dela Zinghenesta in collaborazione con la Pro Loco di Canale d’Agordo e l’Unione Ladina Val Biois e andata in scena domenica 26 febbraio.
Una cinquantina i partecipanti alla sfilata che ha portato le maschere da Falcade a Canale d’Agordo, passando per Caviola; lungo la strada, sono stati numerosi i bar e gli alberghi che hanno ospitato la rumorosa comitiva, che ha coinvolto nei tradizionali balli i turisti presenti in valle. Impossibile per i curiosi sottrarsi a una foto, a una battuta o a una danza con una delle maschere presenti, da quelle scherzose e dispettose, come il pajazo o i matazin, fino a quelle più spaventose, come il bér.
L’appuntamento più atteso era a Canale d’Agordo, dove la sfilata ha concluso la mattinata sotto la Casa delle Regole. Lì, ad attendere il gruppo, c’era la “Zinghenesta”, la ragazza più bella del paese, il simbolo della freschezza e della primavera che prende il posto dell’inverno: quest’anno, la scelta è caduta su Selena De Rocco, 18enne di Canale d’Agordo, studentessa all’alberghiero di Falcade. Bionda, occhi azzurri, è stata accolta nella piazzetta di Tancon tra gli applausi del pubblico; è toccato proprio alla bellissima Selena aprire le danze, che hanno coinvolto tutti i presenti.
Nel pomeriggio, al termine della sfilata che ha portato il gruppo dalla piazzetta di Tancon alla centralissima Piazza Luciani, c’è stato il processo al Carnevale, seguito da centinaia di persone che hanno riempito il centro del paese. Una commedia che ha coinvolto una decina di figuranti: tante le accuse a carico dell’imputato, che hanno ricordato con ironia le notizie che hanno segnato gli ultimi mesi della valle agordina: dal freddo record che ha fatto ghiacciare anche il gasolio artico alle posizioni dei sindaci sull’accoglienza degli immigrati, fino ai lavori del museo dedicato a Papa Albino Luciani e ai problemi causati dalla frana che per mesi ha reso la vita impossibile agli abitanti di Laste di Rocca Pietore. Davanti a queste accuse, inevitabile la condanna per il Carnevale, condannato all’impiccagione. Dopo il “rompete le righe”, la festa è continuata fino al tardo pomeriggio, sempre accompagnata dalla musica folk e tradizionale.
LE INTERVISTE
Un’edizione, quella 2017, che ha riscosso un ottimo successo, grazie anche alla bella giornata di sole che ha accompagnato l’intera manifestazione: «Ci è sembrato giusto riproporre questa tradizione del nostro paese, una storia che risale a quasi 200 anni fa» spiega Paolo Vedova, de I Boce dela Zinghenesta. «La sentiamo nostra, è una manifestazione che ci coinvolge, e siamo felici di essere riusciti a coinvolgere tutte queste persone oggi. Alla prima edizione eravamo in una decina a sfilare da Falcade a Canale, ed eravamo pochi di più in questa piazza, che oggi invece è piena di agordini e di turisti».
Particolarmente emozionata per il riconoscimento la “zinghenesta” Selena: «Ero a scuola quando mi è arrivato il messaggio che mi diceva che ero io la prescelta di quest’anno. Subito ho pensato “Aiuto, perchè hanno scelto me?”, è stata una bellissima sorpresa».
Nemmeno il tempo di concludere i festeggiamenti che già si lavora al prossimo anno: «Quest’anno siamo riusciti a portare in piazza il triplo delle persone dello scorso anno» commenta Simone Ongaro, de I boce. «Per il 2018 puntiamo ad alzare ancora il numero delle presenze. Stiamo pensando anche a prolungare la festa, creando un “Aspettando la zinghenesta” il giorno prima della sfilata, sempre in piazza a Canale d’Agordo». Per ulteriori informazioni si può consultare il sito internet www.zinghenesta.it.
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