BELLUNO – Una mattinata dedicata a conoscere e a riflettere sullo sport. Con i riflettori puntati su due ambiti dello sport poco spesso posti in evidenza: quello dello sport come strumento e obiettivo delle organizzazioni criminali, e quello dell’attività sportiva come mezzo di inclusione delle marginalità sociali.
L’appuntamento, proposto nell’ambito delle giornate dello sport che coinvolgono gli studenti del Veneto, è per sabato 4 marzo, dalle 9 alle 12 alla sala teatro del centro Giovanni XXIII di piazza Piloni a Belluno. “Sport, legalità, carcere”: è questo il tema dell’incontro organizzato da Scuole in Rete per un Mondo di Solidarietà e Pace, Centro sportivo italiano di Belluno, associazione Jabar, direzione del carcere di Belluno e Ufficio educazione fisica e sportiva dell’Ufficio Scolastico provinciale.
Il primo intervento sarà dedicato a “Sport e cultura per l’inclusione della marginalità sociale, il rispetto delle regole nello sport e nella vita per costruire un mondo di solidarietà e pace”. Ne parlerà Massimo Achini, ex presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano e membro della giunta del Coni, che ha seguito alcuni progetti di redenzione e valorizzazione della marginalità attraverso lo sport nelle carceri africane.
Il secondo intervento sarà sul tema “Sport e criminalità (doping, reclutamento nelle curve, sport come raccolta di consensi e riciclaggio”. Sarà affidato a Otello Lupacchini,magistrato che si è occupato, tra le molte cose, degli omicidi del collega Mario Amato, del banchiere Roberto Calvi, del professor Massimo D’Antona, della strage di Bologna e della Banda della Magliana.
La parte finale della mattina sarà dedicata all’ incontro con i rappresentanti dell’associazione Jabar, che lavora all’interno del carcere di Belluno, e con il direttore della stessa casa circondariale. Il tema affrontato sarà “Lo sport e la cultura per uscire dal buio della marginalità sociale e dal tunnel della criminalità.