Il problema degli infortuni sul lavoro è tuttora una questione molto sentita e dibattuta all’interno nostra società. Nel corso degli anni le aziende, parallelamente ai piani di sicurezza, hanno sviluppato degli strumenti di comunicazione atti a sensibilizzare i lavoratori nei confronti di questa tematica. Fortunatamente, la percentuale degli incidenti sul lavoro oggi è in netto calo rispetto a passato, soprattutto considerando regioni come il Veneto e in particolare province come Belluno. Ma non è certo tutto oro quel che luccica: nonostante questa inversione di tendenza, stanno aumentando in modo preoccupante le malattie professionali in provincia di Belluno: a sostenerlo, il rapporto Spisal della Usl.
Calano gli infortuni, aumentano le malattie professionali
Come sottolineato dal rapporto Spisal 2015 condotto da Usl 1 e Usl 2, a fronte di un calo degli infortuni sul posto di lavoro, stanno aumentando le malattie professionali, come ad esempio bronchiti, malattie respiratorie piuttosto serie e, purtroppo, anche i tumori. Stando al suddetto rapporto, infatti, nel 2015 sono state ben 240 le segnalazioni del sorgere di una di queste malattie presso i lavoratori delle imprese bellunesi: un aumento del +22% rispetto al 2014, che ha rilevato che circa il 71% di queste malattie hanno origini legate a specifiche professioni, e sono dunque state contratte sul posto di lavoro. Alle già citate, si aggiungono anche altri tipi di patologie, come ad esempio l’osteoporosi, la broncopneumopleuropatia, la silicosi, l’asma allergica e, per la prima volta, anche alcuni casi di stress da lavoro correlato.
Come affrontare lo stress da lavoro correlato
Lo stress da lavoro correlato è ovviamente una patologia molto diversa dalle altre precedentemente elencate, in quanto trova origine non da problemi fisici, ma da problemi a livello psicologico. Se per le prime la necessità è ovviamente quella di intraprendere un percorso medico adeguato, nel caso delle patologie legate allo stress da lavoro correlato la terapia deve essere condotta a livello psicologico: per questo motivo, ogni azienda dovrebbe assumere uno psicologo per aiutare i propri dipendenti ad affrontare in modo positivo lo stress, così da poter guarire da questi problemi che spesso portano conseguenze molto serie, come ad esempio la depressione e nei peggiori dei casi il suicidio. Una missione non semplice, ma che deve essere considerata prioritaria.
Da ciò si evince quanto la figura dello psicologo possa trovare un terreno particolarmente fertile sul quale mettere a frutto le proprie competenze, per aiutare davvero un numero elevato di lavoratori. Se anche voi desiderate intraprendere questa professione, il nostro consiglio è di iscrivervi ad un corso di laurea in psicologia del lavoro, come ad esempio quello offerto dall’università Unicusano: una delle poche facoltà telematiche ad avere un corso orientato su questi temi. Restando in tema, proprio la soluzione dell’università online è una di quelle che contribuisce ad allentare i livelli di stress, pur fornendo una preparazione paritaria rispetto a quella di un ateneo tradizionale. Insomma, uno di quei settori in cui la tecnologia fornisce uno strumento utile per ricalibrare i ritmi di studio in funzione delle proprie esigenze.
Stress da lavoro: quali sono i soggetti più a rischio?
Lo stress da lavoro potrebbe teoricamente colpire chiunque ma, com’è ovvio che sia, esistono professioni che mettono maggiore pressione ai lavoratori, e che dunque potrebbero favorire l’insorgere di questi problemi legati allo stress da lavoro correlato: parliamo di quelle professioni che impongono orari e carichi di lavoro disumani, con tanto di pressione psicologica finalizzata agli obiettivi lavorativi, il cui raggiungimento diventa un pesantissimo obbligo da portare a termine. E non è un caso che spesso lo stress da lavoro sia conseguenza del mobbing, e che questo problema venga affrontato duramente dall’Unione Europea.