
FELTRE – Continuano gli incontri del Movimento 5 Stelle per sollecitare il dibattito pubblico sull’ipotesi di prolungamento ferroviario fra Feltre e Primolano; venerdì sera l’appuntamento presso l’Hotel Casagrande di Feltre ha riscosso notevole interesse.
“La firma del Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Provincia di Bolzano per la realizzazione della Calalzo-Dobbiaco – dice il consigliere comunale Riccardo Sartor introducendo la serata – rappresenta un significativo e concreto impegno delle istituzioni per la parte nord dell’Anello ferroviario delle Dolomiti. La Feltre-Primolano si configura come l’elemento necessario per il completamento a sud di questo anello”. L’esponente pentastellato ha poi illustrato l’ordine del giorno approvato nell’ultimo Consiglio Comunale per sostenere e rilanciare l’opera.
“Abbiamo rispolverato un progetto dimenticato per anni in un cassetto” – dichiara Federico D’Incà, deputato del Movimento 5 Stelle – “Fino a qualche anno fa non sapevamo nemmeno se la Ponte-Calalzo sarebbe rimasta aperta, oggi finalmente si parla di Anello e di elettrificazione. Attorno a queste opere deve nascere un movimento popolare. Più forte è la richiesta dei cittadini, più la politica segue questa volontà. Serve un impegno comune”.
Filiberto Dal Molin, presidente del Comitato per l’Anello ferroviario delle Dolomiti, evidenzia come “la ferrovia può essere soluzione a molti problemi del nostro territorio. Il potenziamento dell’esistente e la costruzione delle nuove tratte, integrandole con il trasporto su gomma e con i percorsi ciclabili, rappresenterebbe un importante volano economico per tutto il bellunese. Abbiamo potenzialità straordinarie”.
Dello stesso avviso anche l’ing. Nino Bonan, ex consigliere comunale di Feltre. “Le nostre ferrovie sono le stesse di cento anni fa” – sottolinea – “Le strade sono ormai congestionate, vi sono alti elementi di inquinamento dell’aria. L’attuale ferrovia è destinata ad una lenta agonia se non viene collocata all’interno di un progetto strategico. Attraverso la Feltre-Primolano possiamo collegarci al sistema ferroviario nazionale e internazionale, e lo stesso vale per la Calalzo–Dobbiaco”.
E’ toccato infine all’ingegner Alberto Baccega illustrare lo studio di fattibilità da lui elaborato nel 1999, ipotizzando un tracciato di circa 18 kilometri con partenza dalla stazione di Primolano, passaggio in galleria sino ad Arsiè, attraversamento in trincea della zona industriale di Fonzaso e Arten e arrivo a Feltre lungo il corso del torrente Stizzon. Percorso che a detta dell’ingegnere risulta tutt’ora fattibile, salvo alcuni accorgimenti, con un costo ipotizzabile in circa 150 milioni di euro.
Nel corso del dibattito è emerso come sia prioritaria la partita dell’elettrificazione della linea esistente, nell’anello basso costituito dal collegamento Conegliano-Ponte-Belluno e Belluno-Feltre-Montebelluna, operazione che favorirebbe immediatamente il trasporto locale e che consentirebbe di evitare anche le rotture di carico, ripristinando i treni diretti verso Padova e Venezia. Da più parti l’auspicio è che il “treno delle Dolomiti” non sia relegato al solo asse Venezia-Conegliano-Ponte-Calalzo, bensì ricomprenda anche tutta la Valbelluna e il feltrino con il possibile collegamento a Primolano.
Presente in sala anche l’assessore del Comune di Feltre Valter Bonan: “Riteniamo opportuno il rilancio del collegamento con il Trentino. Il presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi, ha già chiesto a Zaia l’apertura urgente di un tavolo tecnico di discussione sulla Feltre-Primolano. Abbiamo la necessità di tenere insieme questa intuizione, oggi attualissima, con il rilancio dei nostri collegamenti nella tratta Belluno-Padova attraverso l’elettrificazione della linea”.
Da tutti la speranza è che le buone intenzioni su queste progettualità non siano solo propaganda, e che dalle parole si passi presto ai fatti concreti.
Commenta per primo