BELLUNO – Si avviano alla conclusione gli incontri del ciclo “Carta d’identità per lo sviluppo turistico”, organizzati dal consorzio turistico Dolomiti Prealpi nei diversi comuni del Feltrino e della Valbelluna. Dopo le due serate di San Gregorio nelle Alpi e Limana, la prossima settimana lo staff coordinato dalla guida turistica feltrina Isabella Pilo incontrerà gli operatori turistici di Sovramonte, lunedì 22 febbraio alle 20.30 nell’Aula magna dell’istituto scolastico, e di Lentiai, martedì 23 febbraio, alle 20.30 nella Sala Grande del Centro culturale Tres.
“Abbiamo fatto già 13 incontri in questi due mesi – spiega Isabella Pilo – e quindi possiamo tracciare un primo bilancio. E’ stato sicuramente importante da parte nostra poter confrontarci direttamente con chi opera nel settore del turismo, perché sono personalmente convinta che il conoscersi di persona sia il modo migliore per poter intavolare poi delle discussioni efficaci. La conoscenza diretta è spesso un tassello mancante, anche all’interno della stessa realtà consortile, ed è una necessità che ci è stata presentata soprattutto dagli operatori dei territori alle estremità dell’area a cui facciamo riferimento, che a volte si sentono un po’ abbandonati a loro stessi. Su questo punto stiamo già lavorando per cercare di creare un sistema che ci permetta di migliorare costantemente il rapporto con i soci e tra i soci”.
Ma, al di là dei progetti in cantiere e dalle opportunità che si aprono con il progetto di valorizzazione del territorio feltrino e della Valbelluna, finanziato attraverso i fondi ex-ODI, restano sul campo sempre problematiche concrete: “E’ indubbio – spiega Pilo – che la nuova classificazione delle strutture ricettive, soprattutto per quanto riguarda i B&B e l’incertezza che ancora avvolge l’applicazione della legge da’ molte preoccupazioni ai proprietari di B&B e appartamenti. Abbiamo cercato, anche con l’aiuto di chi sta seguendo puntualmente l’evolversi della situazione di dare risposte per quanto possibile precise e circostanziate. D’altro canto, stiamo riscontrando una grande sensibilità, sia per quanto riguarda le amministrazioni pubbliche che i soggetti provati, verso la necessità di fare rete e di provare a mettere in piedi una rete funzionale di ospitalità diffusa. E’ questo il tratto più positivo che colgo dalle nostre serate”.
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