LONGARONE – Una larga rappresentanza dei territori bellunesi confinanti con il Friuli si è ritrovata venerdi sera a Longarone per discutere della proposta di legge Piccoli per l’istituzione di un fondo perequativo tra territori contermini. La prossima mossa sarà quella di coinvolgere ufficialmente la Regione Veneto, in particolare l’Assessorato agli enti locali.
A illustrarla è stato lo stesso senatore davanti a numerosi sindaci della provincia e ai presidenti delle Unioni montane dell’Alpago, Longaronese – Zoldo e Comelico-Sappada. Un modo per fare il punto della situazione – in attesa del voto definitivo su Sappada – ma anche per richiamare all’unità i territori su un provvedimento che lo stesso Piccoli ha definito “concreto, possibile e necessario”.
“La filosofia è quella del fondo Brancher per le aree di confine con il Trentino-Alto Adige, ma con degli accorgimenti migliorativi”, spiega Giovanni Piccoli. “Questo fondo deve aprirsi con maggiore forza alle iniziative dei privati, intervenire sulle spese correnti delle amministrazioni, essere meno burocratico e più veloce. Quanto alla governance, saranno i comuni ad avere l’ultima voce in capitolo”.
Dall’incontro è emersa la necessità di procedere uniti al di là dei colori politici delle singole amministrazioni: “Ringrazio tutti i sindaci per la grande partecipazione. C’è un grande interesse nei confronti di tale iniziativa e la volontà di procedere uniti accanto alle Istituzioni friulane. Questa non è una proposta divisiva, ma una rivendicazione di equità che penso possa essere condivisa anche da parte friulana. Mi piacerebbe ci fosse una presa di posizione della governatrice Serracchiani”.
Più nello specifico, l’incontro è servito ad illustrare e discutere la proposta di legge, presentata due settimane fa da Piccoli, con cui si impegna la Regione Friuli Venezia Giulia a versare dei contributi in favore dei territori (gli Enti di Area Vasta) della Regione Veneto ad essa confinanti, che potranno essere utilizzati sia per finanziare progetti volti allo sviluppo economico e sociale sia per la spesa corrente, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di cittadini e imprese.
La proposta è già stata condivisa – in un incontro apposito tenutosi la scorsa settimana – con i sindaci del Trevigiano, tra questi anche il primo cittadino di Cordignano, presidente dell’associazione dei comuni di confine.
“Dall’incontro di Longarone è emersa dai sindaci del bellunese la stessa assunzione di responsabilità che ho riscontrato nei colleghi del trevigiano e la volontà di far fronte comune”, conclude Piccoli che annuncia: “La prossima mossa sarà il coinvolgimento della regione Veneto: la rivendicazione va posta a livello istituzionale”.
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