BELLUNO – Da sempre in prima linea nella battaglia contro le slot machine, da sempre tra le regioni con la spesa media per giocatore più bassa. Il settore dei Giochi non ha mai trovato terreno fertile nel Trentino-Alto Adige, pur essendo uno dei fenomeni economici più in voga del momento. L’Italia ha genera nel 2014 un fatturato legato al gioco d’azzardo di 84,4 miliardi, pari al 10% del totale delle spese per consumi privati e al 4% del PIL, mentre la spesa netta dei giocatori è stata di 16,7 miliardi. Dati eloquenti, che subiranno quasi sicuramente un ritocco verso l’alto nei prossimi mesi, quando l’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane pubblicherà il bilancio definitivo all’interno del “Libro Blu”.
Il mercato italiano dei Giochi è dominato dalle slot machine, la cui raccolta ha superato la soglia dei 46,6 miliardi di euro. Le cifre del Trentino Alto Adige sono estremamente distanti dalle tre regioni regine, – Lombardia, Lazio e Campania -, le cui spese procapite si aggirano tra i 1400-1300 euro mensili.
La politica anti-gambling, adottata negli ultimi anni dal governo Regionale, ha limitato al minimo la spesa complessiva in gioco d’azzardo, obiettivo raggiunto grazie anche all’applicazione della legge regionale anti-slot vigente in Trentino-Alto Adige e alla approvazione di una legge provinciale – la 367 dell’11 Agosto 2015, frutto delle proposte avanzate dalla consigliera Violetta Plotegher del Pd e l’altro da Walter Viola di Progetto Trentino -, che autorizza il Servizio di polizia amministrativa a mettere in pratica i controlli previsti dalla normativa anti-slot. “Gli apparecchi da gioco, videolottery e slot, – secondo quanto riporta la legge -, dovranno essere tolti da bar, ristoranti, tabacchini, esercizi commerciali e anche le sale giochi. Non saranno eliminati tutti ma quelli compresi all’interno di un raggio di 300 metri rispetto ai cosiddetti luoghi sensibili, cioè i luoghi di culto, le scuole, i centri per anziani, i centri sportivi frequentati da giovani e ragazzi”. Il provvedimento colpirà 371 siti nella provincia di Trento, in quanto presenti in luoghi sensibili. L’amministrazione provinciale che “entro cinque anni sarà praticamente impossibile giocare nei bar o nei ristoranti collocati nei centri storici delle città e dei paesi”.
Il Trentino Alto Adige sta adottando una politica ben definita di opposizione all’espansione di un fenomeno che non riguarda esclusivamente il settore terrestre. I vincoli imposti dalle Legge Regionali sono spesso superati grazie alla Rete, come testimoniano i 3 milioni di giocatori, che ogni giorno si connettono sulle piattaforme online per scommettere su un evento sportivo o puntare su una slot machine online. Questa diatriba è destinata a continuare anche nei prossimi anni vista la portata del mercato dei Giochi, sia a livello occupazionale che in termini di entrate per le casse dell’Erario.
Per approfondimenti, di seguito il link alla news sul sito di Gaming Report: http://www.gamingreport.com/#il-gioco-dazzardo-in-italia