ROMA – “Il fondo ex Brancher deve essere aperto ai privati, a cominciare dagli operatori del turismo. Solo così possiamo cominciare a smussare le divergenze con i vicini territori speciali. Mi auguro che l’Autorità di gestione si impegni con maggiore forza su questo fronte”.
A dirlo, a pochi giorni dall’incontro di Agordo dove si è discusso del futuro del fondo per i comuni di confine, è il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli.
“Se di misura perequativa stiamo parlando, allora i privati devono avere un ruolo da protagonisti. La prima nostra risorsa economica, soprattutto nelle terre alte, è il turismo e da qui dobbiamo partire anche a fronte della miopia del Governo che nel decreto milleproroghe per il 2016 non ha inserito l’adeguamento antincendio nelle attività turistico alberghiere. Nel Bellunese parliamo di circa la metà degli alberghi, 200 su 400, per una spesa complessiva stimata in 20 milioni di euro”.
“Questo esporrebbe moltissimi dei nostri albergatori a spese impreviste e questo a margine di una stagione turistica che definire catastrofica è poco”, afferma Piccoli.
“Si tratta di adottare delle misure a favore delle imprese turistiche, magari introducendo finanziamenti in parte a fondo perduto, in parte a tasso agevolato in modo da permettere ristrutturazioni e riqualificazione dell’offerta e questo, ovviamente, all’interno delle normative sugli aiuti di Stato”, prosegue il senatore di Forza Italia.
“Penso che il Fondo ex Brancher debba diventare uno strumento più elastico in grado di dare risposte diversificate a seconda delle priorità e delle esigenze del tessuto economico-produttivo. Partire dal turismo sarebbe un segnale importante”, conclude Piccoli.
Commenta per primo