VENEZIA – E’ dura la risposta che la Regione manda ai comitati Acqua Bene Comune e al Bard, i quali nel promuovere una nuova manifestazione contro le centraline idroelettriche hanno evidenziato, fra l’altro, la necessità di una moratoria e accusato la Regione di autorizzazioni “facili”. “Avendo letto confuse dichiarazioni – replica l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin – non posso evitare di sottolineare che chi insinua che le autorizzazioni sono rilasciate in modo facile deve sapere che sta dichiarando palesemente il falso e si assume la responsabilità di ciò che dichiara”.
“A seguito degli interventi che il sottoscritto ha portato all’approvazione della Giunta regionale nelle scorse settimane – argomenta Bottacin – le procedure adottate in Veneto sono fra le più restrittive d’Italia. La nostra Regione, molto più di altre, un freno l’ha messo da sempre e a riprova di ciò basti un semplice dato: in Trentino già nel 2013 erano attivi 444 impianti, ben più del doppio del Veneto”.
“Se c’è la corsa a presentare nuovi progetti – aggiunge – non è per la facilità delle autorizzazioni regionali, ma l’origine è da ricercarsi negli incentivi statali. Come mai si vedono in giro manifestini sbeffeggianti il mio nome e quello del presidente Zaia, ma nemmeno uno con i nomi del premier Renzi o del ministro Galletti? Come mai si attacca la Regione, che ha dato un giro di vite a questi impianti, e non il governo che invece li incentiva? Come mai neanche una parola sulle quindici procedure di infrazione europea?”.
“Anche per quanto riguarda la moratoria – precisa l’assessore – la Regione l’aveva già fatta; ma è stata poi annullata dalla sentenza 85/2012 della Corte Costituzionale”.
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