BELLUNO – Il giornalista e scrittore Mario Adinolfi, tra i fondatori del Partito Democratico, oggi impegnato, “da sinistra” contro quelli che definisce “falsi miti di progresso”, tra i quali il matrimonio omosessuale, l’utero in affitto, la “dolce morte”, l’aborto, ha animato a Belluno nella sala di Cavarzano giovedì 26 novembre una serata che lui stesso su Facebook ha definito “intensa”. “Sono stato sempre e resto contrario alle nozze gay”, ha scritto nel suo libro Voglio la mamma presentato ormai in centinaia di città italiane, e lo ha ripetuto a Belluno, raccontando fra l’altro con cronaca scrupolosamente attenta ai fatti e alle dichiarazioni dei protagonisti la vicenda di Elton John e del compagno David che si sono “comprati” un figlio comperando un ovulo, facendolo inseminare con il loro sperma mescolato e affittando l’ utero di un’altra donna. Dopo la nascita – ha raccontato Adinolfi – il bambino “viene immediatamente staccato a forza” dalla partoriente e consegnato alla coppia omosessuale “committente”. Il piccolo Zac piangerà molto e ricorrentemente. “Voleva la mamma!”, ha esclamato Adinolfi, che facendo riferimento anche a questa vicenda ha delineato i contorni di una “colossale offensiva per ridurre l’uomo a cosa”, una cosa da comprare o vendere attingendo a cataloghi di materiale genetico, mercificando l’utero di donne povere; in una logica dell’”usa e getta” che porta fra l’altro a sopprimere quasi tutti i nascituri portatori della sindrome di down, ad allargare la maglia della cosiddetta “dolce morte”, fino a comprendere, come in Olanda e Belgio, anche i minori. Adinolfi ha ricordato a questo proposito i reiterati appelli di papa Francesco a superare proprio quella “cultura dello scarto” che porta una crescente disumanizzazione nella nostra società. E citando anche Pasolini (che ha definito la legalizzazione dell’aborto “una legalizzazione dell’omicidio”, “una enorme comodità per la maggioranza”) ha fatto appello alle radici solidaristiche e comunitarie della sinistra, che deve stare, a suo parere, dalla parte dei bambini piuttosto che essere favorevole alla “filiazione gay”, allearsi ai nascituri, ai malati e disabili, alle donne sfruttate come produttrici di ovuli o “uteri in affitto”, piuttosto che aprire agli egoismi dei “diritti individuali”; invitando quindi fra l’altro “le mie amiche di sinistra” ad essere davvero di sinistra.
L’incontro con Adinolfi dal titolo “Voglio la mamma e il papà”, è stato promosso dal Centro di solidarietà Charles Péguy, l’Associazione genitori scuole cattoliche, il Movimento per la vita di Belluno, l’ Ufficio diocesano Educazione Scuola Università.
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