Armonie 2015 si conclude con successo

Armonie 2015
Armonie 2015

BELLUNO – Questa è l’acqua commentano gli organizzatori di Armonie 2015 Musiche per il torrente Ardo citando Foster Wallace: l’ultimo dei 5 appuntamenti della rassegna a causa del maltempo non si è tenuta presso il Rifugio Settimo Alpini come previsto bensì alla Chiesa di Bolzano Bellunese domenica 16 agosto alle ore 17.00 con l’assolo di violino di Myriam Dal Don.

Davvero lieve il rammarico per questo spostamento che fa seguito a 4 concerti felicissimi su location inedite, orari insoliti, fruizioni ardite e musicisti eccezionali. Si aggiunga che il ricordo del concerto dei Solisti Veneti dell’edizione 2014 rende ancora più lieta la consuetudine a chiudere Armonie con un virtuosismo cameristico alla bella chiesa montana adorna di affreschi cinquecenteschi.

La violinista bellunese Myriam Dal Don inorgoglisce i suoi compaesani con una carriera artistica riconosciuta internazionalmente ed ha preparato per l’occasione un programma musicale lungo la storia del virtuosismo e della tecnica violinistica. Si è partiti da un caposcuola, il settecentesco Tartini con la Sonata per violino solo n.13 in si min., composizione dalle arie pulite, nitide e dai toni un po’ nostalgici; si è passati quindi a Bach, l’apice della partitura polifonica per violino di cui menzioniamo l’esecuzione impeccabile ed emozionante della Ciaccona: uno dei brani più difficili della scrittura violinistica. Con questa prova la Dal Don s’è conquistata subito tre giri di applausi in piedi da un pubblico commosso. L’excursus è proseguito andando a cavallo del 900 col violinista e didatta belga E. Ysaye che rappresenta il trionfo del virtuosismo violinistico; la Dal Don ha eseguito la terza delle sei celebri sonate per violino solo. Quindi il gran finale, con il novecentesco Milstein e la sua elaborazione dei maggiori temi dell’emblema del violino Niccolò Paganini.

Armonie 2015- musiche per il torrente Ardo chiude i battenti con un po’ di malinconia salutando una stagione bella, dedicata all’acqua, l’elemento vitale, e che ha attraversato il fuoco delle stelle cadenti, la terra e la roccia del Buss del Buson, e l’aria con le vette celestiali della Dal Don. Ha avuto inizio con la cura femminile di Elena Filini e i suoi allievi, ha trovato la forza maschile percussiva scassona e delicata di Mirra, Sancrispino e Belfi per terminare nuovamente con una donna, la Dal Don. 5 date molto diverse ma con un filo conduttore chiaro: la passione per la natura e per la buona musica e che ha raccolto nuovi consensi e nuovi viaggiatori e artisti alla scoperta delle nostre valli.

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