BELLUNO – Non lasciate morire la Strabelluno. E’questo il grido di dolore, l’appello o, più semplicemente, una grande manifestazione d’affetto verso uno degli eventi che hanno fatto la storia dello sport della provincia, che vede protagonisti alcuni appassionati podisti bellunesi. In primis i “pollicini” (entrambi infatti vestono la maglia del Gs Pollicino Bar da Elda, il gruppo sportivo dell’Associazione Pollicino di Belluno) Guido Cavalet e Angelo Bianchet. Per domenica prossima, 14 settembre, i due hanno lanciato “La gara che non c’è”. Non ci saranno iscrizioni, non ci saranno pettorali. Né classifiche né premi. Solamente il piacere di correre per le vie di Belluno e delle sue frazioni, sulle orme di quella che dal 1983 fu la Strabelluno, trasformatasi poi nelle ultime due stagioni nella Bellluno City Run. «Ci ritroveremo alle 9 in Piazza dei martiri e correremo sul tracciato della 10 chilometri, percorso che non presenta particolari difficoltà: partenza dalla piazza, transiti per Cavarzano, Cusighe, Sargnano, Safforze e ritorno fino all’approdo allo stadio – spiega Cavalet -. Non sarà necessario iscriversi, basterà presentarsi in piazza. E se qualcuno vorrà partire cinque minuti prima cinque minuti dopo non ci sarà alcun problema. L’abbiamo chiamata “La gara che non c’è” perché sarà una gara … non gara. Vogliamo condividere una mattinata in corsa con quanti più appassionati possibile, grandi o piccoli, single o famiglie. Tanto più che nei dintorni del capoluogo manifestazioni podistiche per domenica non ce ne saranno. “La gara che non c’è” sarà un attestato di affetto verso la Strabelluno, un evento che ha rappresentato molto per la città e per la provincia e la cui storia ci piacerebbe non finisse qui». La Strabelluno, dunque, rimane nel cuore del popolo delle pedonate bellunesi. E non poteva essere diversamente, vista la storia trentennale. Nata nel 1983, la manifestazione ha visto protagonisti podisti di tutti i livelli. Al via anche nomi importanti dell’atletica italiani come Agnese Possamai, Carlo Terzer, Franco Boffi, Dino Tadello e Stefano Baldini. Terminata l’esperienza del “brand” Strabelluno con il raggiungimento della 25esima edizione, nel 2012 l’evento era stato preso in mano da BellunoAtletica, e in particolare dal suo presidente, Elio Dal Magro, e da Giulio Pavei, tecnico e dirigente che tanta parte ha avuto nella crescita dell’atletica provinciale. Il progetto era quello di evitare la prospettiva di veder sparire una gara che aveva fatto la storia del podismo bellunese. Progetto che si è arenato nei mesi scorsi (la speranza è comunque quella di tornare nei 2015), rendendo più povera la vita sportiva, e non solo, del capoluogo che negli anni scorsi aveva perso prima la Doppia Traversata e poi il Palio. (Ilario Tancon)
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