Pieve di Cadore, nuova squadra di volontari Avo

Il sito internet del Centro di Servizio per il Volontariato

BELLUNO – Dal 3 marzo l’unità operativa di Medicina generale dell’ospedale di Pieve di Cadore può contare sul supporto dei nuovi membri dell’associazione volontari ospedalieri (Avo). Mentre negli ospedali di Belluno e di Feltre la presenza dell’Avo risale a una ventina di anni fa, per gli ospedali del Cadore rappresenta un’assoluta novità; questa nuova collaborazione è stata fortemente stimolata dalla presidenza regionale dell’Avo e ora è resa possibile grazie alla costituzione di un gruppo di aspiranti volontari cadorini, formati e seguiti dall’Avo di Belluno, cui per il momento continuano a fare riferimento. I volontari sono stati accolti con molto calore dal dirigente medico di Pieve di Cadore Raffaele Zanella, dal primario del reparto di Medicina Carlo Antona, dalla caposala e da tutto il personale; sono riconoscibili dal camice bianco e azzurro che indossano quando svolgono la loro assistenza volontaria e identificabili grazie a un badge.

Secondo i principi dell’Avo ciascun volontario svolge un turno di servizio pomeridiano di circa 3 ore tra il lunedì e il venerdì. Il primo compito è quello di avvicinare e affiancare per qualche tempo i degenti con umanità e discrezione, esattamente come ci si comporterebbe con un amico o un fratello. In secondo ordine vengono i piccoli servizi, in favore degli stessi degenti o in aiuto al personale professionista. Così recita lo slogan dell’Avo: “Ascoltare, con calore, fare piccoli servizi”.

L’Avo è un’associazione di volontari, nata a Milano nel 1975 e diffusa in tutta Italia, dove conta attualmente 25 mila aderenti, suddivisi in 250 sezioni. La sede operativa sono stati sempre gli ospedali; nel tempo, pur mantenendosi la presenza ospedaliera, l’assistenza si è estesa anche alle case di riposo (a Belluno la casa di riposo Maria Gaggia Lante dal 1996), residuati psichiatrici e altri luoghi di sofferenza. Nell’ambito ospedaliero l’assistenza è stata indirizzata prevalentemente in reparti di stampo internistico, riabilitazioni, pronto soccorsi, sale di aspetto di grandi ambulatori. L’auspicio del sodalizio è che il messaggio ormai quarantennale dell’Avo, che trova ancora ampi consensi in tutta Italia, continui a trovare terreno fertile all’ospedale Pieve di Cadore per proseguire nel tempo e magari anche estendersi ad altre realtà.

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