Soccorso Alpino, regolamento Soci Giovani

L'elicottero del SUEM durante una esercitazione CNSAS (Luca Mares)
L’elicottero del SUEM durante una esercitazione a Cortina d’Ampezzo (Luca Mares)

BELLUNO – Con l’approvazione del Regolamento Soci Giovani recentemente deliberato dall’Assemblea Regionale del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto, il Soccorso Alpino “Dolomiti Bellunesi” comunica che partirà già nel 2013 con l’applicazione di questo fondamentale strumento, tra l’altro richiesto da molte Stazioni operanti in provincia.

Il Socio Giovane, che è infatti una nuova figura prevista dallo Statuto nazionale del Cnsas ed immediatamente recepita a livello locale, viene istituita per far avvicinare alla complessa attività del Cnsas giovani ed adolescenti che risiedono nei territori di competenza delle 20 Stazioni Cnsas.

Tutto ciò per offrire, inoltre, ulteriori possibilità di approfondimento, crescita e maturazione sui temi e problemi legati al vivere in montagna, proprio perchè i nostri giovani di oggi dovranno essere i montanari di domani.

Finalità certamente ambiziose senza le quali però non si preordina il futuro di un’organizzazione fondamentale per il territorio montano, anzi lo si pregiudica.

Importante, infine la sinergia che dovrà crearsi con Enti locali, con il mondo della scuola e con altri soggetti importanti del sistema montagna. Una parte delle attività previste, infatti, potranno essere svolte anche con il logico contributo del CAI, ma anche e soprattuto delle Guide Alpine così come meglio in evidenza nel Regolamento.

Infine, l’auspicio che questo percorso per certi versi strategico possa favorevolmente premiare il lavoro già estremamente positivo svolto negli ultimi anni dalle Stazioni Cnsas “Dolomiti Bellunesi nel tentativo di rafforzare la struttura con nuove leve senza perdere contestulmante esperienze e saggezza delle persone più adulte all’interno delle Stazioni.

L’eta media delle Stazioni, infatti, con analisi che vengono fatte su base annuale, è passata dai 47,3 anni del 2006, ai 46,1 del 2009 agli attuali 43,2, segno evidente che nonostante la nostra provincia sia tra le più vecchi e a livello nazionale ed europeo, le vocazioni per fortuna non mancano. Ciò è un dato estremamente significativo per la realtà del Cnsas tanto più se si considera che, stando ad alcuni recenti indicatori, il mondo del volontariato sbocciato quali-quantitativamente negli anni ’80 e ’90, risente nell’ultimo periodo di una leggera crisi proprio legata alle nuove vocazioni che, a prescidente dalla realtà associativa individuata, sembrerebbero essere in una fase di flessione.

Proprio in relazione a questi aspetti si ricorda come ad esempio, sabato scorso, con il termine degli esami previsti dal piano formativo d’ingresso per i nuovi organici del Soccorso alpino, sono stati ammesse 21 nuovi soggetti di cui anche un medico ed un infermiere, mentre 2 soggetti non sono stati ammessi preliminarmente e 5 non sono riusciti a passare le selezioni. (Fabio Rufus Bristot)

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