BELLUNO – Per la Stagione di Prosa 2012-2013 del Teatro Comunale di Belluno, dopo l’esteso successo dello spettacolo di esordio “Eva contro Eva”, andrà in scena questa sera, venerdì 23 (Turno A), e domani sabato 24 (Turno B) il capolavoro di Claudio Magris “Lei dunque capirà”.
Un gioiello drammaturgico in cui la limpida prosa di Magris ripercorre, con tratti di intima partecipazione, il mito di Orfeo ed Euridice.
Lo spettacolo, pluripremiato successo internazionale, lo scorso anno a New York, e a lungo in scena in Italia e nei maggiori teatri esteri, è affidato all’intensa interpretazione di Daniela Giovanetti che disegna una moderna Euridice, testimone sensibile e delicata di un amore il cui eco si ripete oltre il tempo.
Del mito Magris restituisce il senso profondo, arricchendolo di un vortice di frammenti quotidiani, anche autobiografici, che lo avvicinano al comune sentire senza rinunciare ad accenti di un universo poetico struggente. I suoi Orfeo ed Euridice sono attuali nelle loro fragilità e contraddizioni.
Attraverso le parole della donna, prigioniera dell’Ade qui una inquietante casa di riposo, magistralmente sintetizzata dalla meravigliosa scenografia di Pier Paolo Bisleri, in cui si incastona superba e scarna la mitica porta dell’incontro e della separazione – conosciamo ogni vibrazione del loro animo: la reciproca nostalgia, i sogni, la forza di Euridice, le paure, la solitudine di Orfeo, i sensi di colpa, l’estremo sacrificio… tra il disincanto di un aldilà, assai simile al mondo dei vivi e lincanto di un sentimento totale, assoluto, coinvolgente.
Un trascolorare di sensazioni che raccontano l’amore nelle sue tante sfaccettature: felicità, vuoto, insostenibile pienezza dello stare insieme.
La regia di Antonio Calenda asseconda la scrittura del mito, sottolineandone fin dall’intento e dalla genesi la sua contemporaneità. Un qui e ora che lascia un segno profondo, emoziona, si riflette nelle intime assenze di ognuno.
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