BELLUNO – «Non è stata l’acqua inquinata dell’acquedotto di Fontanaz a far ammalare gli atleti del Ripa Fenadora: i campi sportivi di Arten sono serviti da un altro acquedotto» così replica Bim Gsp alle diffuse ipotesi che l’acqua non potabile a Fonzaso dal 2 al 9 novembre sia stata la causa del malessere intestinale diffuso tra gli atleti dell’unione sportiva.
«Spiace, naturalmente, che i giocatori siano stati male e ci auguriamo si ristabiliscano a breve, ma la colpa non può essere attribuita alla proliferazione batterica rilevata nell’acquedotto di Fontanaz: tutta la frazione di Arten, come pure gli impianti sportivi, sono alimentati da altri acquedotti dove non è stata rilevata da analisi oggettive alcuna presenza batterica. Arten, quindi, era fuori dall’ambito della non potabilità – precisa la società – e quindi avvisi e informazioni in loco non dovevano proprio esserci. E’ fuori luogo, quindi, parlare di mancata informazione da parte nostra verso l’utenza – precisa la società di gestione del servizio idrico – dove effettivamente serviva (nel capoluogo fino alle poche case di San Nicolò, ultime utenze servite dall’acquedotto in questione) l’informazione è stata data e con puntualità».
Non ci sta, quindi, Gsp a farsi dare dell’inefficiente e precisa: «Abbiamo procedure consolidate di diffusione dell’informazione nei casi di non potabilità ed interruzioni programmate del servizio: esponiamo avvisi pubblici, diramiamo comunicati stampa, mandiamo sms e mail a tutti gli utenti abbonati al nostro servizio di messaggistica, pubblichiamo le news su sito che invia mail automatiche agli abbonati al sito. Non solo, per raggiungere le persone più disagiate o anziane abbiamo anche il servizio Pronto info che contatta via rete fissa, con messaggio preregistrato, gli utenti presenti nell’elenco telefonico. Se anche un canale inavvertitamente non funziona a dovere, comunque riusciamo a diffondere in modo capillare l’informazione con gli altri mezzi a disposizione. E’ chiaro che gli avvisi sono indubbiamente il canale più evidente – e ne esponiamo molti per avere adeguata visibilità durante le emergenze anche se a volte vengono incautamente rimossi da ignoti – ma il più rapido ed efficace è sicuramente il servizio sms e mail, attivabile gratuitamente da chiunque. Invitiamo a consultare il nostro sito internet e seguire le istruzioni riportate. Tutto è migliorabile – precisa la società – anche le nostre procedure, ma già così funzionano in modo adeguato».
E se da un lato il giallo dell’intossicazione sembra essersi risolto, o quantomeno aver spostato la ricerca delle cause altrove, resta per il momento non potabile l’acqua ad Agana di Fonzaso e ad Arsiè nelle località San Vito, Tonini, I Duri, Roveri, Incino e Corlo (200 Utenze).
Il maltempo del fine settimana, però, potrebbe far scattare nuove e diffuse emergenze: «Non è escluso – precisa la società – che le piogge torrenziali di domenica abbiano agevolato le infiltrazioni di acqua superficiale all’interno delle nostre sorgenti: per questo abbiamo potenziato l’attività di clorazione preventiva negli acquedotti più fragili – precisa la società – in modo da assicurare la necessaria disinfezione in rete».
E mentre i tecnici di Gsp stanno facendo la conta dei danni e clorando il maggior numero di acquedotti, alcuni utenti, ieri mattina, hanno segnalato a macchia di leopardo fenomeni di torbidità.
La società rassicura: «Il fenomeno, nelle prossime ore, andrà gradualmente ad esaurirsi».
Danni consistenti, al momento, sono stati rilevati a Gus e Puner di Mel (100 utenze): una frana, domenica, ha travolto completamente un ponte dove era ancorata la tubazione dell’acquedotto, lasciando senz’acqua gli abitanti dei due centri.
I tecnici di Gsp, sul posto da questa mattina, stanno posando un by-pass provvisorio – 240 metri di tubazione – in modo da ripristinare celermente l’erogazione: nel frattempo a disposizione dell’utenza vi è l’autobotte di Gsp stazionata di fronte al Bar di Gus e vi resterà fino a soluzione del problema.
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