Successo per “Le miniere nella memoria”

Immagine di archivio
Un momento dell’incontro “Le miniere nella memoria”

BELLUNO – Una sala Bianchi al completo ha ospitato l’evento “Le miniere nella memoria” organizzato dall’Associazione Bellunesi nel Mondo in collaborazione con i circoli regionali dell’Abruzzo, della Sardegna, della Sicilia e dei Toscani. Giovedì 25 ottobre il protagonista è stato il mondo della miniera visto da cinque diversi punti di vista.

Il consigliere comunale Simonetta Buttignon, oltre a portare i saluti dell’assessore Claudia Alpago Novello, ha espresso il suo ringraziamento per quanto l’Associazione Bellunesi nel Mondo svolge da oltre 45 anni, ininterrottamente, per il territorio bellunese e in tutto il mondo con le proprie Famiglie. Inoltre ha voluto sottolineare come sia importante fare squadra soprattutto in questi momenti di difficoltà e l’iniziativa in corso ne è una prova evidente.

La parola è poi passata al presidente ABM Oscar De Bona che ha ringraziato i circoli regionali per la preziosa collaborazione prestata per questo evento. Una continuità data dalla prima iniziativa realizzata l’anno scorso per il 150° dell’Unità d’Italia.

La manifestazione prevedeva l’intervento di cinque relatori rappresentanti delle diverse regioni presenti in provincia di Belluno e che hanno un ruolo primario nel settore minerario.

Dino Bridda, oltre a condurre l’evento, ha relazionato con interessanti immagini e documenti la realtà della provincia di Belluno nel corso dei secoli. Gli è succeduto per l’Abruzzo Francesco Piero Franchi con una presentazione accademica sull’importante ruolo dei lavoratori abruzzesi nel settore minerario. Pietro Urpi, in rappresentanza della Sardegna, ha portato tematiche attuali che riguardavano i minatori sardi. Toccanti le poesie lette da Anna Elisa Leopardi e Arcangelo Curti unite a un documentario che con immagini dirette ha ben rappresentato la realtà mineraria siciliana. Per ultimo Enrico Gasperi ha relazionato sulle attività minerarie della sua terra, la Toscana, e in particolar modo sui soffioni boraciferi di Larderello.

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