
SAN GREGORIO NELLE ALPI – San Gregorio nelle Alpi da sempre è stato un comune bellunese che ha dato molto per l’emigrazione, soprattutto per quella nelle miniere.
La Famiglia ex emigranti “Monte Pizzocco” ha organizzato domenica 14 ottobre scorso, in questo paese bellunese, la “Giornata della memoria… per non dimenticare”.
Dopo il corteo lungo il “Viale delle lampade spente” con la deposizione di un omaggio floreale da parte del presidente Marco Perot vi è stato il momento religioso con la Santa Messa celebrata dal parroco don Graziano Dalla Caneva. Durante la predica il parroco ha messo in rilievo tre mondi che tra di loro sono intrecciati: l’emigrazione storica, l’immigrazione e la nuova emigrazione. L’importanza della storia viene data da come essa viene colta per vivere il presente e costruire i futuro.
Dopo la Messa il corteo ha continuato il suo percorso verso il monumento dedicato ai caduti sul lavoro e in emigrazione. Il presidente della Pro loco, Espedito Pagnussat, ha fatto da cerimoniere dando la parola a Marco Perot, presidente della Famiglia Monte Pizzocco, Nicola Vieceli, sindaco del comune di San Gregorio nelle Alpi e Oscar De Bona, presidente ABM.
Importanti i messaggi delle autorità. Perot con l’importanza di mantenere viva la memoria, missione che da sempre vive nella Monte Pizzocco; Vieceli con la voglia di riscattare la classe politica creando una nuova fiducia dei cittadini; De Bona con un ringraziamento al mondo del volontariato e alle figure di Giulio Gazzi ed Ermes Vieceli.
Presenti alla giornata anche il sindaco di Sospirolo, il vicesindaco di Santa Giustina, il consigliere di Sedico, i presidenti onorari ABM Bertoldin e Bratti, dalla Svizzera il presidente delle Famiglia di Zurigo Sanvido, i consiglieri De Martin, Galli, Paganin, il direttore Crepaz e le Famiglie dell’Agordino, di Quero, del Feltrino, della Sinistra Piave oltre alla Bandiera dell’Oltrardo e del Gruppo Alpini locale. Un plauso anche alle Acli Provinciali per la collaborazione e l’ideazione della toccante “Via Crucis dell’emigrante”, del posizionamento del carrello dei minatori nel Viale delle lampade spente e della coreografia.