BELLUNO – I tempi sono maturi per un ragionamento sul futuro assetto politico amministrativo della nostra Provincia. Condivido le considerazioni dei colleghi amministratori e, anche se con qualche distinguo, ritengo che la diminuzione del numero dei Comuni, non con Unioni di Comuni bensì con reali fusioni, sia un passaggio fondamentale per la sopravvivenza del nostro territorio.
Le economie che ne conseguirebbero non costituiscono tuttavia l’unico fattore determinante, molto di più conta l’omogeneità e la razionalità delle scelte: più coordinamento e meno dispersione e frammentazione.
Per questo è necessario guardare all’opportunità della scelta in quanto tale, fuori dalla sola logica economica.
Se una proposta in tal senso fosse stata consegnata alla Regione, con altre relative alla riduzione degli enti di secondo grado, forse avrebbe offerto qualche arma in più per la salvezza della nostra Provincia.
Non viviamo più ai tempi del cavallo e del calesse, la realtà cambia, non solo quella economica, ma noi siamo troppo lenti nell’adattarci ai cambiamenti e in questo modo sprechiamo le opportunità.
Il nostro territorio è raggruppabile in diverse aree omogenee che devono essere coordinate da un ente elettivo, la Provincia, che funga da collante. In tutto questo deve assumere un ruolo determinante e centrale anche il Comune capoluogo.
Questo era il percorso che come amministrazione di Forno volevamo intraprendere con il nostro ordine del giorno sulla salvezza della Provincia; invece altri hanno preferito non scegliere portando in Regione un documento che chiede e non rinuncia a nulla.
E’ comunque positivo che oggi qualcuno incominci a pensarla come noi la pensavamo già in tempi non sospetti: superare i campanilismi rappresenta infatti la forma più intelligente di adattamento ai cambiamenti. (Camillo De Pellegrin – Sindaco di forno di Zoldo)
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