BELLUNO – Tutte più o meno speciali le province venete, tutte da salvaguardare. Questo il concetto espresso dalla conferenza permanente Regione Autonomie locali: come dire, noi non siamo in grado di fare sintesi, fatela voi. E in quel “fatela voi” c’è indirettamente una delega piena al governo centrale a taglieggiare e far sparire pure Belluno.
L’ennesimo fallimento, dunque, di una politica abituata a litigare o a farsi gli affari suoi, da troppo tempo slegata dall’obiettivo vero di servire i cittadini.
E d’altro canto cosa potevamo pretendere noi bellunesi, noi che da mesi non abbiamo nemmeno un interlocutore al tavolo a rappresentare la provincia perché la nostra di provincia l’avevamo buttata a mare giusto un anno fa. E mica per insormontabili difficoltà amministrative, ma semplicemente per una “lotta tra bande”, volendo parafrasare le parole utilizzate qualche giorno fa dall’ex ministro Prestigiacomo.
Ora ci sarà un passaggio pleonastico nell’Assemblea regionale e poi il tutto sarà trasferito nelle mani del Parlamento, di un Parlamento con centinaia di inquisiti (come ha riferito domenica la trasmissione Report) che peraltro continua imperterrito nel suo cammino, ma che certo non si scannerà nella difesa della specialità di Belluno.
Ma la notizia del giorno è l’arresto di Fiorito: una vicenda, quest’ultima, che solo apparentemente non c’entra con le oggettive difficoltà di un territorio come il nostro; essa infatti rappresenta l’emblema del perché nel tempo si sia perduta la credibilità nelle istituzioni. Come la rappresentano pure gli altri scandali nel Lazio, in Lombardia, Sicilia, Campania e via andare: troppi cattivi esempi per pensare che la semplice espulsione di un Fiorito, come si è affrettato a fare il Pdl, possa risolvere alla matrice il problema della credibilità perduta.
Oggi più che mai c’è la necessità di rifondare un’intera classe politica, a destra come a sinistra dalle Alpi alla Sicilia.
Limitandomi peraltro ai problemi di casa mia, ovvero il centrodestra, voglio sposare le parole dette in un twett dall’europarlamentare Fidanza: «siamo all’ultima vergognosa pagina di una storia finita. Proviamone una nuova».
Forse solo così potremo sperare in un futuro migliore… anche per Belluno. (Michele Carbogno)
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