VENEZIA – «Salveremo il Fagiolo di Lamon e della Vallate bellunese IGP lavorando su due fronti. Da un lato attiveremo un progetto di profilassi sanitaria mettendo in sinergia Servizio fitosanitario regionale, Veneto Agricoltura e Istituto agrario Antonio Della Lucia di Feltre. Dall’altro valuteremo l’applicazione di una legge del 2003 che prevede azioni per la selezione di linee resistenti, la diffusione di tecniche di coltivazioni per contenimento virus, l’informazione e la formazione degli agricoltori».
Sono queste le conclusioni dell’incontro svoltosi stamani a Feltre con l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, i produttori del famoso fagiolo IGP, i rappresentanti delle associazioni di categoria e le istituzioni locali, promosso per elaborare una strategia volta a contrastare la virosi che quest’anno ha pesantemente colpito la produzione.
«Le possibili cause che hanno poi portato alla perdita del 90 per cento della coltura di fagiolo di Lamon – ha ricordato Manzato – possono essere ricondotte alle avverse condizioni climatiche di quest’anno, con un maggio freddo e piovoso (con minime sotto i 10°C), per passare poi a temperature sopra le medie del periodo (con massime sui 30 gradi dal 15 al 30 giugno)».
Questa situazione ha creato una situazione purtroppo ottimale per lo sviluppo di molte fitopatologie: le condizioni meteo hanno debilitato le piante e si sono verificati forti attacchi di afidi, la cui diffusione ha probabilmente diffuso l’epidemia di virus la cui presenza in forma lieve su piante spontanee è da ritenersi normale.
Oltre ai fagioli di Lamon IGP sono stati danneggiati anche i produttori della varietà fagiolo gialet ed altre: «varietà autoctone che vogliano e dobbiamo tutelare» ha ribadito Manzato «perché rappresentano un valore economico e un fattore di promozione dei nostri territori che non possiamo permetterci di perdere».
Fagiolo di Lamon IGP: il dato economico relativo al Fagiolo di Lamon IGP è riferito a stime ISMEA del 2010: fatturato all’origine 79.800 euro; fatturato al consumo = 213.930 euro.
Dati produttivi 2011, fonte CSQA sul prodotto IGP:
N. produttori iscritti 95
N. produttori materia prima 82
Superficie iscritta (ha) 15,68
Superficie con materia prima (ha) 13,97
resa q/ha da disciplinare 40
Materia prima controllata (kg) 25.420
N. confezionatori totale 95
Di cui n. confezionatori e produttori 82
Prodotto confezionato certificato (kg) 25.240
% prodotto certificato su prodotto confezionato 99 %
Nel 2012 i produttori che hanno aderito all’IGP sono 87 e la superficie 14 ettari circa.
Si stima al momento che la produzione certificata abbia subito una perdita fra il 90 e il 95 per cento del potenziale.
Le virosi Phanno colpito rutte le aziende, sia quelle che coltivano fagioli IGP sia le altre.
Non si ricorda un disastro simile da almeno 90 anni, anche se ituazioni meno gravi sono comunque frequenti e si ripetono in occasione di annate climaticamente sfavorevoli.
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