I segreti della Strada Regia d’Alemagna ai tempi della Serenissima

Da sinistra Chiara Reolon di Belluno Magazine, Roberto d'Incà di Robisport e Monia Franzoli autrice del libro (Matteo Mares)
Da sinistra Chiara Reolon di Belluno Magazine, Roberto d’Incà di Robisport e Monia Franzoli autrice del libro (Matteo Mares)

BELLUNO – Monia Franzolin, ricercatrice bellunese e amante della montagna, è l’autrice della pubblicazione “I segreti della Strada Regia d’Alemagna ai tempi della Serenissima”.

La abbiamo incontrata presso il negozio Robisport a Belluno per fare “quattro chiacchiere”.

Come è nata l’idea, quali ricerche hai fatto e il perché del libro sulla Strada Regia d’Alemagna.

«E’ un libro nato in sede accademica, con una sfida tra me e il mio docente per capire se era possibile studiare una strada da una storica dell’arte. Per questo ho messo insieme la mia passione per la montagna e la ricerca d’archivio».

Quindi parliamo di una sfida vinta con successo?

«Non sta a me dirlo, ma sembra di si dalle varie presentazioni che faccio in provincia, ma anche nei territori confinanti».

Quali sono state le tue ricerche e le cose che ti hanno coinvolto di più?

«La ricerca è partita dai documenti d’archivio e successivamente li ho raffrontati con quanto trovato lungo la strada, perché effettivamente ho percorso tutto il tragitto fotografandolo, cercando informazioni e gli aspetti coinvolgenti sono stati quelli di ritrovare il tracciato, immaginando pellegrini, viandanti, commercianti che un tempo la percorrevano».

Immaginandoti di essere là, passo dopo passo, sulla Strada Regia d’Alemagna, cosa ti ha colpito di più.

«Oltre ai commercianti, penso ai nostri zattieri, che percorrevano il Piave a scendere, ma poi dovevano risalire e quindi ripercorrere la Strada Regia per ritornare a casa. Quindi mi piace pensare che era si un percorso di carattere internazionale, ma anche una strada di viabilità interna».

Quanto sono durati i tuoi studi?

«E’ una strada che va da Vittorio Veneto fino a Cortina d’Ampezzo e ci ho dedicato molto tempo, quasi tre anni».

Se dovessi dedicare la tua pubblicazione ad un pubblico, a chi la pensi più adatta?

«Mi piacerebbe che fossero i padri e le madri di famiglia, in modo da poter raccontare il tutto ai bambini e quindi trasmettere loro una voglia di esplorarla».

Quindi non solo storici o appassionati del settore, ma la pubblicazione di Monia Franzolin dal titolo “I segreti della Strada Regia d’Alemagna ai tempi della Serenissima” è dedicata a tutte le persone che vogliono scoprire o esplorare il territorio bellunese, magari anche in bicicletta visto che è composta da una ciclabile che vi trasporterà in un tempo passato.

Da sinistra Chiara Reolon e l’autrice bellunese Monia Franzolin (Matteo Mares)

 

2 Commenti

  1. Uno studio con fonti archivistiche ben dettagliato è stato fatto nel 2008 , invito pertanto i lettori a leggere anche :

    ” La strada regia di Alemagna ” ed. De Bastiani /2008

    relatori: Loredana Imperio e Patrizia Moz

    Vecchi e nuovi percorsi della Strada Regia dalle mappe veneziane,napoleonica ed austriaca (tratto da Piazza Flaminio a San Floriano)
    Serravalle di Vittorio Veneto.

  2. Mi commuove il fatto che una ragazza cosi giovane abbia dedicato tre anni della sua vita per sviluppare un testo di ricerca storica che parla della STRADA REGIA D’ALEMAGNA AI TEMPI DELLA SERENISSIMA.
    Quanti di noi dovrebbero intraprendere questa strada e comprendere il significato della vita di un tempo.
    Mi sarebbe piaciuto che dal primo SIMPATICO commento di Patrizia Moz fossero state spese parole di apprezzamento per questa opera come lo si è fatto per l’edizione appunto del 2008.
    Un caro saluto a questa nuova ricercatrice di nome Monia Franzoli (n)
    Un simpatizzante della Provincia di Treviso e amante delle montagne.
    M.A.

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