

I Partner transfrontalieri hanno presentato gli avanzamenti dell’indagine incentrata su un casco e una maschera innovativi, condotta su tre fronti: il comportamento dei laminati studiato dall’Università di Padova, il design da parte del Design Storz di Zell am See e i test effettuati da Dolomiticert.
LONGARONE – Passi avanti nel progetto “Sviluppo di un nuovo casco e di una maschera innovativi per l’aumento della sicurezza/diffusione nella pratica dell’attività sportive”: il 3° meeting tra i partner a Zell am See è servito ad illustrare importanti scoperte.
Ricordiamo che lo studio, diretto da Dolomiticert, ed inserito nel Programma Interreg IV Italia – Austria, ha come obiettivo principale quello di incrementare l’impiego del casco, oggi molto scomodo e ingombrante, ideando un dispositivo con caratteristiche di leggerezza, ingombro ridotto, interdisciplinare ed ergonomico. Oltre a questo, gli esperti studieranno anche una nuova maschera da sci “attiva”, capace di adattarsi in breve tempo alle condizioni atmosferiche.
A tal proposito, la ricerca si è mossa su tre versanti principali. Vediamo una sintesi dei protagonisti e degli ambiti di ricerca.
Il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova si è concentrato sulla ricerca di materiale bibliografico e sperimentale riguardante il comportamento ad impatto di laminati in composito, tipicamente utilizzati nella costruzione di caschi per motociclismo ed altre discipline, come lo sci e l’alpinismo. La ricerca ha portato a chiarire le grandezze energetiche e prestazionali da controllare in fase di progettazione, nonché le relazioni che tra esse intercorrono e le modalità di previsione del comportamento ad impatto di laminati in composito.
Sulla base di tali risultati, sono state condivise dei criteri di scelta dei materiali e della costruzione dei laminati utilizzabili per la progettazione del prototipo di casco allo studio:
Design Storz ha presentato una varietà di design destinati ai maestri di sci, e ulteriori stili di design per potenziali gruppi target, come per esempio i free skier, escursionisti sugli sci e bambini. I design proposti mostrano l’integrazione formale di differenti tecnologie come il GPS, i Biosensori, il video o i moderni materiali compositi.
Dolomiticert, invece, si è focalizzta sul comportamento e sul livello di protezione offerto dei vari tipi di casco a seconda del campo di utilizzo. Nello specifico lo staff del laboratorio ha analizzato i caschi per sciatori alpini e snowboarder (sulla base della norma EN 1077), i caschi per utilizzatori di cicli, skateboard e pattini a rotelle (EN 1078) ed i caschi industriali di sicurezza (EN 397).
A margine degli aggiornamenti, i partner hanno concordato i contenuti di un’importante indagine indirizzata ai maestri di sci e snowboard delle aree in cui insiste il progetto: un questionario quali/quantitativo della durata di 10 minuti che servirà a ricercare le caratteristiche di un casco da sci perfetto, ma anche finalizzato a facilitare il lavoro di un istruttore con i suoi clienti. Sulla base delle risposte ottenute, il progetto potrà focalizzarsi sui punti di forza che emergeranno.
Il meeting è anche stato teatro d’analisi degli ambiti di riferimento del progetto. In primis, i partner hanno focalizzato l’attenzione sulla rischiosità dello sci alpino e dello snowboard, che registrano migliaia di incidenti per ogni stagione. Poi, l’obiettivo si è spostato sul profilo del consumatore: sono stati vagliati i dati demografici con riferimento all’età, sesso, pratica della disciplina e percentuale di uso del casco, rilevando che, nell’Arco Alpino, la Svizzera presenta il tasso di utilizzo più alto del casco (80% ca.) e che i minori di anni 14 sono obbligati o tendenzialmente ne fanno uso.
Quindi sono stati proposti tre differenti posizionamento di prezzo di vendita al pubblico del dispositivo, tenendo conto dei parametri dei leader di settore e rilevando una contrazione di mercato, prevista per la stagione futura, che può variare da un -15 fino ad un -30% rispetto alla passata stagione.
Infine, i partner hanno verificato il mercato potenziale: sulla scorta delle precedenti analisi si è proceduto ad una proiezione quantitativa riguardante i tre posizionamenti di prodotto ipotizzati.
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