Via libera alla proposta di legge sulle Unioni Montane

In azzurro Dario Bond in consiglio regionale (CS)
In azzurro Dario Bond in consiglio regionale (CS)

Salva per un anno la CM Belluno-Ponte: avrà un anno per decidere il suo futuro. Positivo il commento dell’Uncem.

BELLUNO – «Non si tratta di un mero salvataggio ma di una trasformazione effettiva ritagliata sui bisogni del territorio, un aiuto ai comuni e ai cittadini».

A dirlo sono Dario Bond e Sergio Reolon, rispettivamente capogruppo del Pdl in Consiglio regionale e consigliere del Pd, tra i primi firmatari della proposta di legge sulle Unioni montane che questa mattina è stata licenziata dalla Prima Commissione Consiliare presieduta da Costantino Toniolo (Pdl).

«Il via libera al testo è un passaggio importante e positivo perchè va a fare chiarezza su un settore che da anni è contrassegnato da una certa precarietà», commentano i due consiglieri regionali bellunesi, che avevano depositato la proposta di legge poco meno di due settimane fa accanto ai colleghi Costantino Toniolo (Pdl) e Piero Ruzzante (Pd).

«Positivi sono anche gli emendamenti accolti, soprattutto nella parte in cui vanno a creare il Consiglio delle autonomie montane», proseguono Bond e Reolon che allo stesso tempo rimarcano come sia stato approvato anche l’emendamento che “salva” la Comunità montana Belluno-Ponte.

«I Comuni di Belluno e di Ponte nelle Alpi avranno un anno di tempo per decidere quale assetto darsi per il futuro».

«Le Unioni montane sono uno strumento nuovo dedicato ai servizi associati», rimarcano Bond e Reolon. «Da un lato vanno a preservare le professionalità delle vecchie Comunità montane, dall’altro offrono supporto ai comuni che devono fare i conti con le nuove leggi in materia di servizi e funzioni associate».

Il via libera della Prima Commissione Consiliare è accolto con soddisfazione anche da Ennio Vigne, presidente dell’Uncem del Veneto: «Il primo commento è positivo perchè si va verso il futuro partendo da quello che di buono si è fatto in passato, a cominciare dal patrimonio di conoscenze professionali cresciuto negli anni e messo al servizio del territorio».

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