

BELLUNO – La Regione ha prorogato fino al 31 maggio lo stato di crisi idrica su tutto il territorio veneto, già dichiarato oltre un mese fa.
Nonostante le precipitazioni nevose e piovose del mese di aprile abbiano implementato le riserve idriche regionali e locali esiste, infatti, un oggettivo deficit di accumulo determinato dalla particolare siccità verificatasi nel periodo invernale.
Lo conferma anche il Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto elaborato dall’Arpav e datato 30 aprile 2012. Pertanto, restano in vigore le prescrizioni contenute nell’ordinanza sulla limitazione del consumo di acqua nel territorio comunale, emessa dal Sindaco il 30 marzo scorso.
In particolare, in vista dell’aumento dei consumi idrici connessi all’innalzamento delle temperature, BIM Gestione Servizi Pubblici raccomanda di vietare i prelievi per gli usi secondari (come quelli connessi al lavaggio delle auto o all’innaffiamento di orti e giardini), come indicato anche nell’ordinanza regionale e in quella comunale.
L’ordinanza: emanata dal Comune di Belluno impone a tutti gli utenti di limitare il prelievo e il consumo dell’acqua derivata da pubblico acquedotto, agli stretti bisogni igienico-sanitari e domestici. Vieta a tutti gli utenti del pubblico acquedotto, fino al rientro dell’emergenza idrica, comunicata con espressa revoca, l’impiego dell’acqua potabile per: il lavaggio di cortili e piazzali; il lavaggio domestico di veicoli a motore; l’innaffiamento dei giardini, orti e prati; il riempimento di piscine, fontane ornamentali, vasche da giardino e il funzionamento di fontanelle a getto continuo.
Il funzionamento di fontane pubbliche o private è consentito solo se dotate di apparecchiature per il ricircolo dell’acqua. Il funzionamento delle fontanelle è consentito solo se provviste del rubinetto di arresto.
Ordina a tutti gli utenti di limitare il prelievo e il consumo dell’acqua derivata da pubblico acquedotto, agli stretti bisogni igienico-sanitari e domestici; e ordina la chiusura delle fontane del Comune non provviste del sistema di ricircolo, e delle fontanelle di erogazione prive del rubinetto di arresto fino ad espressa revoca del presente provvedimento.
Sono esclusi dagli obblighi della presente ordinanza i prelievi di acqua dalla rete idrica potabile per i servizi pubblici di igiene urbana e per tutte le attività economiche autorizzate per le quali necessiti l’uso di acqua potabile.
Avverte che le inadempienze ai suddetti ordini e divieti saranno sanzionate ai sensi dell’art. 2 del Regolamento per l’applicazione delle sanzioni amministrative alle violazioni ai Regolamenti ed Ordinanze Comunali, approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 69 dell’11.10.2007 nella misura da € 25,00 a € 500,00, ai sensi dell’art. 7 bis del D.Lgs. n. 267 del 18/08/2000 e che la sanzione sarà imputata in solido a chi risulterà avere titolo per disporre legittimamente del sito o dei siti dove tali inadempienze avranno luogo.
Invita la cittadinanza ad adottare ogni utile accorgimento teso ad attuare un risparmio idrico ed in particolare: a montare nei rubinetti gli appositi dispositivi frangigetto, che mediante la miscelazione di aria ed acqua possono consentire un risparmio idrico fino al 50%; a ricercare/riparare eventuali perdite dei rubinetti; a non utilizzare acqua corrente per il lavaggio di piatti e verdure, ma solo nella fase di risciacquo; a preferire la doccia al bagno: ciò consente un risparmio d’acqua fino al 75%, se si ha l’accortezza di chiudere l’acqua mentre ci si insapona.
Qualche dato: Un rubinetto lasciato aperto eroga mediamente 13 litri al minuto, il 40% dell’acqua potabile consumata nelle case viene utilizzata per lo scarico del water (chi sta procedendo a lavori idraulici potrebbe installare i nuovi sistemi di scarico a quantità differenziata che consentono un notevole risparmio), per una doccia di 5 minuti sono necessari ben 60 litri di acqua, mentre per un bagno in vasca ce ne vogliono addirittura 120, i lavaggi a 30° in lavatrice e lavastoviglie consumano meno della metà dell’acqua che a 90°, ricordando di azionare entrambi gli elettrodomestici sempre a pieno carico, risparmiando così dagli 8.000 agli 11.000 litri all’anno. Un altro buon accorgimento è quello di riparare subito le perdite, anche piccole, dei nostri rubinetti.
Poiché, al momento il risultato migliore si può ottenere solo con un consumo responsabile da parte di tutti, il Comune richiama nuovamente i cittadini ad un atteggiamento civile che eviti gli sprechi e limiti il disagio dell’intera comunità.
Si rinnova ai cittadini l’invito ad un uso responsabile della risorsa idrica, doveroso anche in condizioni normali e assolutamente indispensabile in situazioni nelle quali il benessere della comunità dipende dal comportamento dei singoli.
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