

BELLUNO – Le bufere a volte portano freschezza. Così, a 2 giorni dal voto e lanciato verso il ballottaggio, il Partito Democratico archivia il passato e indossa il futuro. L’analisi del voto? Puntuale.
UNICO. Il Partito Democratico è unico. In un panorama nazionale e locale catastrofico per i partiti, a Belluno è uscito non solo superstite, come nel resto del Paese, ma bensì rafforzato: 18,62% rispetto al 15,59% raccolto dall’intero Ulivo nel 2007. +3%!
FORTE. 15 consiglieri di maggioranza. Il gruppo consiliare del PD sarebbe l’unico a poter garantire in casa di vittoria una presenza massiccia con ben 15 consiglieri di maggioranza su 20 (il 75% e quasi il 50% dell’intero consiglio), a testimonianza che nel PD gli elettori hanno creduto più che in ogni altra forza e al PD hanno consegnato la loro fiducia.
SOLDIO. Con una simile forza la solidità è garantita. Un solo gruppo, una sola provenienza, una sola linea politica. Nessun compromesso, nessun pericoloso mix elettorale “contro”, nessun rischio di perdere tempo prezioso (e interi consigli comunali) in bisticci e fratture. 5 anni di garanzia!
RINNOVATO. Una squadra fortemente rinnovata (per davvero) con al suo interno la giusta dose di esperienza amministrativa per garantire innovazione “sicura” e quasi la metà di forze fresche, di consiglieri completamente nuovi. Tra questi ben 4 under30 e 2 ventenni in cima alla lista dei non eletti.
DONNA. Anche qui numeri, non parole: 7 donne su 15 consiglieri eletti, più l’eventuale sindaco, per un totale che centra il 50%! Anche in questo caso, inarrivabile.
EUROPEO. Ultimo, ma fondamentale, il ruolo del Partito Democratico. A livello nazionale ed europeo poter contare sulla forza dell’unico partito che ha retto significa reti, relazioni, possibilità, sviluppo. Belluno deve ritrovare il suo ruolo qui, in provincia, in Italia, in Europa. Per farlo servono le relazioni. Con la provincia, con Roma e con Bruxelles.
«Per questi e molti altri motivi il Partito Democratico raccoglie con estrema serietà e responsabilità quanto i cittadini stanno gridando alla politica e ai partiti: bisogna cambiare! E l’esito di queste elezioni, i numeri che non possono essere interpretati, ci rafforzano sulla strada intrapresa del rinnovamento e ci impegna ancor di più nello sforzo di unire le forze progressiste di questa città. Tutto ciò è indispensabile per una città reduce da 5 anni di contrasti: la stabilità di governo, senza dimentica una storica opportunità: la prima sindaco donna con competenze e coraggio per dare a Belluno una nuova speranza e prospettive concrete. Se non ora, quando?». (Irma Visalli)
Commenta per primo